I leader di diversi Paesi europei hanno già confermato che parteciperanno alla Conferenza sull'Ucraina che si terrà al Bürgenstock (NW) a metà giugno. Tra questi, i presidenti di Polonia, Finlandia e Lettonia, nonché il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, quello belga Alexander De Croo e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. "La Svizzera si rallegra della partecipazione di questi quattro capi di Stato e di governo al Vertice di pace", ha scritto Nicolas Bideau, responsabile della comunicazione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), in quattro messaggi pubblicati oggi sul social network X.
Bideau e l'account ufficiale del DFAE ripubblicano sul social media X i messaggi in cui i leader annunciano la loro partecipazione alla Conferenza di pace. Il presidente finlandese Alexander Stubb ha detto di sperare che "il maggior numero possibile di (suoi) colleghi possa partecipare" alle discussioni. "Siamo uniti nella ricerca di una pace giusta", gli ha fatto eco il suo omologo polacco Andrzej Duda. Dal canto suo, Pedro Sanchez ha dichiarato di aver discusso con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "della situazione critica in Ucraina e dei progressi dell'accordo di sicurezza tra i nostri Paesi. Siamo d'accordo sull'importanza della Conferenza di pace del Bürgenstock".
Scholz e Meloni presenti
Nel pomeriggio, un portavoce di Scholz ha confermato che arriverà in Svizzera anche il cancelliere tedesco e che la Germania sostiene attivamente l'incontro. In una telefonata con Zelensky, i due leader "hanno concordato di lavorare per la partecipazione più ampia possibile" all'evento, ha aggiunto l'addetto stampa di Berlino, citato dall'agenzia italiana Adnkronos. Secondo un comunicato del governo di Kiev, pure De Croo ha assicurato a Zelensky che ci sarà. Stando allo stesso presidente ucraino inoltre, il premier olandese Mark Rutte ha a sua volta espresso la volontà di recarsi nel Canton Nidvaldo. Venerdì scorso a Roma, la premier italiana Giorgia Meloni aveva già confermato la sua partecipazione alla presidente della Confederazione Viola Amherd parlando di una "iniziativa molto importante". Bideau ha precisato che il DFAE comunicherà "sistematicamente" gli annunci pubblici della partecipazione degli Stati. L'elenco definitivo sarà pubblicato poco prima dell'inizio del vertice.
Invitate oltre 160 delegazioni
La Svizzera ha invitato oltre 160 delegazioni alla Conferenza per la pace in Ucraina che si terrà sul Bürgenstock dal 15 al 16 giugno. All'appuntamento sono attesi membri dei Paesi del G7, G20, dell'UE e dei BRICS, nonché di tre organizzazioni internazionali (ONU, OSCE e Consiglio d'Europa), come anche il Vaticano e il Patriarca ecumenico di Costantinopoli. Proprio la segretaria generale del Consiglio d'Europa, Marija Pejcinovic Buric, ha a sua volta ufficializzato su X la sua presenza. Assente, perché non invitata, la Russia. Mosca ha finora sempre snobbato questo evento. La scorsa settimana il capo della diplomazia elvetica, Ignazio Cassis, ha dichiarato che è tuttavia chiaro che una soluzione al conflitto in corso non può prescindere dal coinvolgimento di Mosca. Zelensky ha scritto su X che il vertice "fungerà da piattaforma per discutere le modalità per raggiungere una pace globale, giusta e duratura per l'Ucraina in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale. Tutti gli Stati invitati al Vertice hanno dimostrato il loro impegno nei confronti di questi principi".
Contemporaneamente all'annuncio sul portale del DFAE, il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha scritto su "X" che il vertice "fungerà da piattaforma per discutere le modalità per raggiungere una pace globale, giusta e duratura per l'Ucraina in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale. Tutti gli Stati invitati al Vertice hanno dimostrato il loro impegno nei confronti di questi principi".
Incognita Cina
Non ha invece ancora sciolto il nodo sulla sua partecipazione al Bürgenstock la Cina. In visita questa settimana a Parigi, il presidente Xi Jinping ha dichiarato che Pechino sostiene la convocazione di una conferenza internazionale di pace sulla crisi ucraina al momento opportuno che "dovrebbe essere riconosciuta sia dalla Russia sia dall'Ucraina, con la partecipazione paritaria di tutte le parti e un'equa discussione di tutti i piani di pace".