
Da gennaio ad oggi in Ticino e in Svizzera la crescita dei costi del carburante sono stati costanti. La causa sono le tensioni internazionali e i recenti bombardamenti ucraini alle raffinerie russe. Il prezzo odierno basato sui dati TCS è arrivato a 1.9 franchi per la benzina 95 e 1.99 per il diesel. Questi costi sono più alti rispetto ai paesi limitrofi, considerando anche la relativa forza del franco svizzero. Ad esempio in Italia siamo a 1.85 euro per la benzina 95, in Austria 1.64 euro. Da inizio anno il prezzo si è corretto 9 volte, passando da una media di 1.75 franchi all'1.90 dell’ultima modifica del 5 aprile. Un andamento decisamente atipico considerando che, in media, queste sono le variazioni che si verificano su un intero anno. Sorte analoga la sta vivendo il gasolio da riscaldamento, aumentato del 4/5% (pari a 5 franchi ogni 100 litri), passando da 1.15 franchi di gennaio a 1.20 di oggi, ci spiega SuissOil.
L'aumento del prezzo
Ma perché questi frequenti aumenti di prezzo? “I motivi sono molteplici", ci spiega Paolo Righetti, presidente di SuissOil Ticino. "Principalmente è la situazione geopolitica mondiale che non sta migliorando, anzi sul fronte ucraino con il finire dell’inverno le azioni si stanno intensificando perché la bella stagione pone meno problemi alle truppe. Allo stesso modo in Medio Oriente la situazione è sempre più elettrica e nervosa”.
"Ridimensionamento dei prezzi con la fine della guerra"
Recentemente ci sono stati degli attacchi ucraini alle raffinerie russe che hanno impattato sui prezzi globali. Righetti ragiona sull’ipotesi di avere un ridimensionamento dei prezzi con la fine dei conflitti. “La situazione può rientrare nel momento in cui tutta la situazione si tranquillizza. È la sensazione generale di pericolo che crea l’aumento di prezzi, non tanto il singolo punto di produzione bombardato. Ad esempio, il recente bombardamento della raffineria russa non crea un problema di prodotto perché l’Europa si rifornisce in modo relativamente basso da loro. È più una questione globale in quanto ormai i mercati sono legati fra loro”.