Consiglio degli Stati
Costi sanitari, niente da fare per le reti di cura coordinate
©Chiara Zocchetti
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Ats
4 ore fa
Scopo di tali reti era anche di evitare prestazioni inutili, ma i reiterati "no" della Camera del popolo hanno convinto i "senatori", finora favorevoli, ad abbandonare questa parte del progetto per non far naufragare il tutto.

Affrontando il secondo pacchetto di misure volte a contenere i costi sanitari a livello di divergenze, il Consiglio degli Stati ha affossato stamane, nonostante il desiderio contrario del Governo, le reti di cure coordinate, come già stabilito dal Nazionale. Il dossier ritorna alla Camera del popolo. Il Governo avrebbe voluto promuovere le reti di cura "all-in-one" che riuniscono diversi specialisti, un elemento ritenuto essenziale per la cura delle persone affette da più malattie croniche. Tali reti consentirebbero ai differenti fornitori di prestazioni di fatturare assieme le rispettive prestazioni e i costi di coordinamento. Scopo di tali reti era anche evitare prestazioni inutili. Ma i reiterati "no" della Camera del popolo hanno convinto i "senatori", finora favorevoli, ad abbandonare questa parte del progetto per non far naufragare il tutto.

Rammarico per Baume-Schneider

La "ministra" della sanità, Elisabeth Baume-Schneider, si è detta dispiaciuta per l'abbandono delle reti di cure. Di queste ultime, a suo avviso, avrebbero beneficiato soprattutto le persone sopra i 65 anni affette da più patologie, con risparmi stimati in 250 milioni di franchi. Su un altro aspetto la Camera dei Cantoni ha seguito quella del popolo, in particolare per quanto attiene ai servizi che le ostetriche possono fornire a spese dell'assicurazione sanitaria obbligatoria. Il Consiglio degli Stati si è inoltre accordato con il Nazionale sugli sconti di quantità per i farmaci più venduti, avanzando compromessi su altri aspetti del progetto riguardanti i farmaci.

Altri compromessi

In particolare, i "senatori" propongono di combinare la loro versione e quella del Nazionale per il riesame differenziato dell'efficacia, dell'appropriatezza e dell'economicità. Ciò dovrebbe consentire di esaminare questi criteri secondo diversi gradi di approfondimento, per esempio se esistono già molte prove sull'efficacia di un medicamento. Allo stesso modo deve essere possibile rinunciare al riesame di un criterio, ad esempio nel caso di medicamenti poco costosi ma importanti per assicurare l'approvvigionamento. Un altro compromesso riguarda la rimunerazione provvisoria di medicamenti innovativi. In questo modo, i farmaci omologati con procedura accelerata dovrebbero essere rimunerati dal giorno dell'omologazione. Poiché tali medicamenti devono soddisfare una necessità medica importante, la commissione extraparlamentare competente dovrà essere sentita prima della decisione sulla remunerazione.

I punti su cui non cedono

Sulle restanti divergenze, gli Stati hanno deciso di non cedere. Gli assicuratori devono per esempio poter utilizzare i dati delle fatture soltanto per informare i loro assicurati - ma non i fornitori di prestazioni - specificamente su prestazioni più economiche, modelli assicurativi più adatti o misure preventive. Gli Stati sostengono inoltre che sia necessario fissare nella legge la necessità di considerare nelle convenzioni tariffali i vantaggi sul piano dell'efficienza.

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