
A fine gennaio 2020, con il rapido diffondersi del coronavirus, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. Ecco un riepilogo cronologico dei principali eventi riguardanti la pandemia di Covid-19:
L'arrivo del virus in Europa
Dicembre 2019: nella città cinese di Wuhan compare una misteriosa malattia polmonare. Più tardi si capirà che si tratta di una nuovo tipo di virus della già nota famiglia dei coronavirus. L'11 gennaio del 2020 avviene primo decesso ufficiale in Cina, mentre il 25 gennaio dello stesso mese la nuova malattia raggiunge l'Europa. In Francia si registrano tre casi. Il giorno dopo la Confederazione inasprisce l'obbligo di segnalazione del coronavirus. Medici e laboratori, in caso di sospetto contagio, devono rivolgersi alle autorità entro due ore. Il 30 gennaio l'OMS dichiara un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale.
Il primo caso in Ticino
È il 25 febbraio del 2020 quando in Ticino viene confermato il primo caso ufficiale di coronavirus in Svizzera. Un 70enne si sarebbe contagiato durante un soggiorno a Milano. Il 28 febbraio la Svizzera conta 13 contagi e il Consiglio federale vieta eventi con più di 1'000 partecipanti, inizialmente fino a fine marzo. Il carnevale di Basilea viene cancellato, così come il salone dell'auto di Ginevra.
Il primo decesso e lo stato di necessità
Si arriva quindi al 5 marzo 2020, giorno in cui nel Canton Vaud si segnala il primo decesso per Covid in Svizzera. La vittima è una 74enne già affetta da malattie cronache. L'11 marzo il Ticino dichiara, quale primo Cantone, lo stato di necessità. Le scuole non obbligatorie, i cinema, i centri sportivi e i locali notturni vengono chiusi. Vengono inoltre chiusi nove valichi di frontiera secondari. Cinque giorni dopo, il Consiglio federale dichiara una situazione straordinaria ai sensi della legge sulle epidemie. Ristoranti, negozi non essenziali, mercati e strutture ricreative vengono chiuse. Rimangono aperti i negozi di prima necessità. Il Governo raccomanda di stare a casa e nei limiti del possibile di lavorare in home office.
Sostegni e allentamenti
Il Consiglio federale, il 3 aprile 2020, sostiene le aziende che a causa del coronavirus si trovano in difficoltà con 40 miliardi di franchi. Il giorno 16 dello stesso mese, l'Esecutivo decide alcuni alleggerimenti. Attività come parrucchieri e centri di giardinaggio possono riaprire. Tolte anche le limitazioni agli ospedali e riprese le lezioni scolastiche in presenza. Si passa quindi al primo luglio 2020, quando il Governo ordina l'obbligo di mascherine sui mezzi pubblici per persone a partire dai dodici anni. La misura vale per treni, tram, bus, impianti di risalita e battelli.
Iniziano le proteste
Terminata l'estate e arrivato l'autunno, il 18 ottobre 2020 centinaia di oppositori alle misure anti-Covid si riuniscono sulla Piazza federale di Berna. Altre proteste seguiranno. Il 28 ottobre l'Esecutivo vara nuove misure in modo da evitare un secondo lockdown. Viene deciso fra le altre cose il rilascio di test rapidi, l'obbligo di mascherine all'aperto, il divieto di incontri privati con più di dieci persone e la chiusura delle discoteche.
Al via la vaccinazione
A ridosso del Natale, il 23 dicembre 2020 inizia quindi la campagna vaccinale in Svizzera. La prima vaccinata è una 90enne del canton Lucerna. Ecco però che Il 18-19 gennaio 2021 entrano in vigore misure più restrittive. I negozi non essenziali devono nuovamente chiudere. Nel periodo marzo-giugno si avrà un graduale allentamento delle misure.
"Sì" alla legge Covid
13 giugno 2021, il 60,2% dei cittadini approva in votazione la legge sul Covid-19. Il 13 settembre dello stesso anno, nei ristoranti, nelle strutture ricreative e in eventi al chiuso vige l'obbligo di certificato. Per ottenerlo è necessaria la vaccinazione, una guarigione o un test negativo. Una settimana dopo, le persone non vaccinate e che non hanno alle spalle una guarigione, devono esibire un test negativo per l'entrata nel Paese. Dopo un periodo fra quattro e sette giorni è necessario un nuovo test.
La fine di un periodo buio
Balziamo in avanti al 27 gennaio 2022, quando i nuovi contagi raggiungono con quasi 45'000 segnalazioni il punto più alto. Il 30 marzo il Consiglio federale toglie le ultime restrizioni e a partire dal primo aprile termina l'obbligo di isolamento per gli infetti, così come l'obbligo di mascherine nei mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie. Infine, il 5 maggio 2023, l'OMS revoca l'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale. A causa della pandemia, secondo l'Organizzazione, a livello mondiale sono morte oltre 7 milioni di persone, anche se si parla di una stima al ribasso. Altre fonti parlano di 20 milioni. In Svizzera - secondo cifre dell'Ufficio federale di statistica (UST) - i decessi fra 2020 e 2023 sono stati 20'724.