Per il presidente della direzione della Banca nazionale svizzera (BNS), Martin Schlegel, le criptovalute presentano grosse variazioni di valore, ciò che le rende poco propizie per essere utilizzate come valute di riserva. Interrogato ieri sera durante la trasmissione Eco Talk della televisione pubblica svizzero tedesca SRF 1, il capo della BNS non ha però voluto dire null'altro in merito all'iniziativa popolare federale "Per una Svizzera finanziariamente solida, sovrana e responsabile (Iniziativa Bitcoin)", lanciata ufficialmente il 31 dicembre scorso.
L'iniziativa
Il testo è infatti stato pubblicato sul Foglio federale il giorno di San Silvestro. L'iniziativa chiede di inserire nella Costituzione un passaggio con il quale si specifica che una parte delle riserve monetarie della BNS, realizzate attingendo ai suoi guadagni, devono essere costituite da oro e da Bitcoin. Non viene precisata la percentuale di suddivisione fra il metallo prezioso e la criptovaluta.
"La Bns punta alla stabilità dei prezzi"
Durante la trasmissione, che propone un'intervista di mezz'ora abbondante a personalità di vari orizzonti, Schlegel ha anche ribadito quanto espresso in occasione del recentissimo Forum economico mondiale a Davos (GR): non esclude che la BNS possa tornare ai tassi negativi, anche se alla banca centrale "non piacciono". Secondo il dottore in economia con studi a Zurigo e Basilea, dopo la recente riduzione del tasso di riferimento allo 0,5% dall'1,0%, l'inflazione si colloca all'interno della fascia di stabilità. Per quest'anno Schelgel prevede un rincaro dello 0%. Non è escluso che l'inflazione sia negativa per qualche mese, ma non è un problema, perché la BNS punta alla stabilità dei prezzi nel medio termine.