Quattro ordinanze con una serie di misure per rispondere ad un’eventuale penuria di elettricità. È quanto ha messo in consultazione oggi il Consiglio federale. Le proposte vanno dalla limitazione dell'uso di determinati apparecchi elettrici fino alla chiusura di certe attività, passando per una riduzione delle temperature negli edifici pubblici e privati e al limite di 100 km/h in autostrada e al divieto di circolazione per le auto elettriche.
Fino a 18°C negli appartamenti
A seconda della situazione, il Consiglio federale può decidere di limitare la temperatura negli edifici pubblici a 19 gradi e nelle camere d’albergo a 20 gradi. L’obiettivo, in questo caso, è quello di rendere ragionevoli le limitazioni che si ripercuotono sugli ospiti di una struttura alberghiera (specialmente quelli stranieri) all’interno della fase 1 (agevolazione per il settore alberghiero). Ma in caso di peggioramento, la cosiddetta fase 3, si potrebbe anche decidere di limitare la temperatura negli appartamenti privati a 18 gradi (per il gas è previsto un limite di 20 gradi). Il fatto di ridurre la temperatura di 1 grado centigrado comporta un risparmio energetico di circa il 6%. Tali misure riguardano soltanto gli ambienti riscaldati prevalentemente con energia elettrica (come i riscaldamenti elettrici e le pompe di calore).
Toccato anche il traffico
Le misure non risparmiano nemmeno il traffico, Il Consiglio federale potrebbe limitare a 100 km/h la velocità sulle autostrade. L’olio minerale risparmiato può infatti essere utilizzato nei generatori di emergenza e negli impianti bicombustibili, spiega il governo. Una misura di risparmio che, viene spiegato dal governo, tocca anche chi guida le auto elettriche perché chi viaggia sotto i 100 km/h dovrà ricaricare di meno le batterie, riducendo così il consumo di elettricità. Non solo, in caso di penuria persistente (fase 3) l’esecutivo federale potrebbe anche limitare l'uso privato delle auto elettriche al minimo indispensabile. Rimarrà lecito quello per spostamenti assolutamente necessari come la spesa, le visite mediche e l'esercizio della propria professione.
Nessun controllo sistematico previsto
Quanto ai controlli, come per il gas, la competenza è dei Cantoni. Poiché le limitazioni e i divieti si applicano sia negli spazi pubblici che privati, e le misure sono su ampia scala, non è previsto un controllo sistematico, soprattutto nella sfera privata. La Confederazione parte dal presupposto che in caso di grave penuria la stragrande maggioranza della popolazione rispetterà i divieti e le limitazioni.