Camere federali
Dal Preventivo, al divieto di raccolta firme a pagamento fino alle elezioni in Governo
©Gabriele Putzu
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Keystone-ats
5 ore fa
Questa mattina riprendono i lavori a Berna, con i due consigli che si riuniranno attorno alle 12 per l'elezione del presidente della Confederazione per l'anno in arrivo.

Riprendono stamane i lavori alle Camere federali, con i due consigli che si riuniranno verso mezzogiorno per eleggere il presidente della Confederazione per il 2025 e il vicepresidente del Consiglio federale. Dopo l'anno presidenziale di Viola Amherd (Centro), un'altra donna prenderà il suo posto, ossia la "ministra" delle finanze, Karin Keller-Sutter (PLR). Alla carica di vice presidente del Consiglio federale accederà, per la seconda volta da quando è in governo, il responsabile dell'economia, della formazione e della ricerca, Guy Parmelin (UDC).

Aiuto allo sviluppo e risparmi

Ma prima di espletare questo compito, che cade sempre la seconda settimana della sessione invernale, i deputati dovranno trattare tutta una serie di dossier. Al Consiglio nazionale (dalle 08:00 alle 13:00) è di scena il preventivo 2025 della Confederazione, tema già trattato una prima volta la settimana scorsa dalla camera del popolo e lunedì di questa settimana dagli Stati. Le maggiori divergenze fra i due rami del parlamento riguardano essenzialmente i tagli all'aiuto allo sviluppo: mentre il Nazionale prevede minori uscite per 250 milioni di franchi, gli Stati hanno stabilito una decurtazione di 30 milioni. Una proposta della "senatrice" Esther Friedli di una sforbiciata di 100 milioni, quale compromesso, è stata respinta dal plenum. Non si può escludere che sarà necessaria una Conferenza di conciliazione per sbrogliare la matassa.

Divieto Hamas e Hezbollah

Altro tema "caldo": la legge sul divieto di Hamas in Svizzera. Ieri gli Stati hanno approvato quasi all'unanimità il disegno del Consiglio federale, nonostante i rilievi critici di una parte del plenum. Anche il Nazionale dovrebbe in ogni caso approvare la legge e, al pari della camera dei Cantoni, trasmettere una mozione che auspica anche il bando di Hezbollah.

Iniziative, stop firme a pagamento?

Il programma del Consiglio degli Stati (dalle 08:15 alle 13:00) include due mozioni legate allo "scandalo" delle firme false per iniziative e referendum. Una mozione chiede di vietare la raccolta di adesioni a pagamento, mentre l'altra maggiore trasparenza nella raccolta delle sottoscrizioni. Nella sua risposta del 20 novembre scorso, il Consiglio federale si dice contrario al divieto della raccolta firme a pagamento per iniziative o referendum. Inoltre non vede il motivo per includere nella legge un inasprimento delle norme sulla trasparenza. Stando al governo, un divieto completo delle raccolte firme a pagamento potrebbe restringere l'accesso ai diritti popolari di alcuni attori. Il divieto potrebbe far sì che solo i gruppi con strutture consolidate raggiungano il numero di sottoscrizioni richiesto. L'esecutivo si oppone anche alla pubblicazione obbligatoria degli importi spesi dai comitati per le firme. Due altre mozioni, sempre legate all'esercizio dei diritti popolari, domandano l'introduzione rapida della raccolta elettronica delle firme.