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Il rischio di inondazioni e l'aumento dell'umidità nelle abitazioni sono temi sempre più urgenti, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici. Nel 2024, le condizioni meteorologiche hanno avuto un impatto significativo: forti piogge e inondazioni e colate idriche hanno colpito soprattutto il Vallese e il Ticino, dove il livello dei fiumi e dei torrenti ha raggiunto altezze eccezionali. Secondo i dati di MeteoSvizzera, l'anno scorso in Svizzera ha piovuto ben il 6% in più rispetto alla media degli ultimi anni. Le previsioni meteo suggeriscono pertanto che queste condizioni potrebbero persistere, aumentando il rischio di danni a edifici e infrastrutture. A causa di queste piogge abbondanti, le cantine di molte abitazioni si sono trasformate in ambienti umidi, favorendo la crescita di muffa che, secondo l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), può danneggiare la salute, soprattutto in chi soffre di asma o ha un sistema immunitario indebolito. Inoltre, in Svizzera una persona su sette vive in un edificio a rischio di inondazione.
Sempre più deumidificatori
In risposta a questo fenomeno, i deumidificatori sono diventati più richiesti che mai. Nel 2024, le vendite di questi dispositivi sono aumentate del 91% rispetto all’anno precedente, con numeri addirittura cinque volte superiori rispetto al 2020, come testimoniano i dati di Galaxus e Digitec. In Ticino, la domanda di deumidificatori è addirittura aumentata del 143% nel 2024. La crescente domanda è legata a una serie di fattori, tra cui l’isolamento sempre maggiore degli edifici moderni, che, sebbene efficienti dal punto di vista energetico, non favoriscono un adeguato ricambio d’aria. Quando l’umidità interna è troppo alta, soprattutto durante i mesi invernali, l’apertura delle finestre non basta più. In questi casi, un deumidificatore è spesso la soluzione ideale per mantenere l’ambiente sano, proteggendo la struttura e gli arredi da danni causati dall’umidità e prevenendo la formazione di muffa.
Cambiamenti climatici
Il cambiamento climatico sta inoltre intensificando la frequenza di eventi estremi come le forti piogge, che alimentano il rischio di inondazioni. Nei punti di misurazione di Rhone-Reckingen e Reuss-Andermatt, l'acqua è salita a un livello che, secondo le misurazioni del passato, si verificava solo ogni 100-300 anni. I dati dell'UFAM indicano inoltre che tra il 1900 e il 1949, nei bacini idrografici svizzeri di Aare, Adda, Adige, Inn, Limmat, Reuss, Reno, Rodano e Ticino si sono verificate in media 18 piene, tra il 1950 e il 1999 sono state in media 50 e tra il 2000 e il 2016 ben 81. Secondo il “Mobiliar Lab for Natural Risks” dell'Università di Berna, l'aria può immagazzinare il 7% di umidità in più per ogni grado Celsius di riscaldamento dell'atmosfera. Gli esperti avvertono che in futuro le precipitazioni abbondanti potrebbero aumentare del 10-20% entro la fine del secolo, e con esse, la necessità di dispositivi come i deumidificatori, che possono fare la differenza nel contenere i danni all'interno delle abitazioni. La crescente incidenza di questi fenomeni climatici evidenzia l'importanza di affrontare il problema dell'umidità non solo come una questione di comfort, ma come una vera e propria misura di protezione per la salute e la sicurezza delle nostre case. Anche l'UFAM avverte del rischio di inondazioni più frequenti e viene citato dall'NZZ: “Gli scenari climatici CH2018 mostrano che i cambiamenti climatici porteranno a un aumento di eventi estremi: precipitazioni abbondanti, ma anche periodi secchi con elevate temperature si verificheranno con maggiore frequenza e gravità nei prossimi decenni”. La protezione dai rischi naturali è quindi “un compito costante e di crescente importanza”.