Asia
DFAE: "Nessuna informazione su vittime svizzere in Thailandia e Myanmar"
Keystone-ats
3 giorni fa
Le ambasciate svizzere a Bangkok (Thailandia) e Yangon (Birmania/Myanmar) sono in contatto con le autorità in loco.Attualmente, 470 cittadini svizzeri sono registrati nell'applicazione "Travel Admin" in Thailandia e due in Myanmar, ha indicato il DFAE a Keystone-ATS. Per quanto concerne invece gli svizzeri all'estero, il registro ne elenca 13'372 in Thailandia e 57 in Myanmar.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) non è per ora a conoscenza di cittadini svizzeri tra le vittime o le persone colpite dal terremoto che nelle ultime ore ha colpito il centro del Myanmar. Intanto si è messa in moto la macchina degli aiuti umanitari. Le ambasciate svizzere a Bangkok (Thailandia) e Yangon (Birmania/Myanmar) sono in contatto con le autorità in loco. Attualmente, 470 cittadini svizzeri sono registrati nell'applicazione "Travel Admin" in Thailandia e due in Myanmar, ha indicato il DFAE a Keystone-ATS. Per quanto concerne invece gli svizzeri all'estero, il registro ne elenca 13'372 in Thailandia e 57 in Myanmar. I servizi di Ignazio Cassis precisano che le regioni della Thailandia in cui vive la maggior parte dei connazionali non sono state colpite dal terremoto. In ogni caso il DFAE invita i cittadini elvetici a seguire le istruzioni delle autorità locali. Sta anche valutando se adattare i consigli di viaggio per questi due Paesi pubblicati sul suo sito.

Aiuti immediati

Il dipartimento in serata ha precisato che la Svizzera ha presentato alla rappresentanza del Myanmar a Ginevra un'offerta standard di aiuto in caso di catastrofi naturali. Questa comprende l'intervento di esperti e beni di soccorso per i settori dell'approvvigionamento idrico, dell'assistenza medica di base e dei rifugi di emergenza. Diverse ONG svizzere hanno reagito immediatamente, pubblicando appelli a donazioni e valutando le necessità in loco. Caritas ha stanziato 50'000 franchi come aiuto immediato per un intervento di emergenza. La popolazione del Myanmar è già indebolita dalla guerra civile, dagli sfollamenti e dalle inondazioni, scrive l'ente assistenziale in una nota. La rete internazionale di partner di Caritas sta valutando le esigenze sul posto e pianificando questi primi interventi. È certo che le persone hanno bisogno di acqua potabile, tende e alloggi di emergenza. La Catena della Solidarietà ha lanciato una raccolta fondi in favore dei terremotati. L'ente assistenziale delle Chiese evangeliche riformate della Svizzera Pane per tutti (HEKS/EPER) è attivo da anni in queste zone: i suoi team sul posto stanno valutando le necessità e si apprestano ad adottare i provvedimenti del caso il più rapidamente possibile. Save the Children ha comunicato che nei sei stati federali colpiti - Sagaing, Mandalay, Magwe, Bago, Shan e Naypyidaw - vivono oltre 28 milioni di persone, 6,7 milioni delle quali sono bambini. L'organizzazione umanitaria - attiva nel Paese dal 1995 - sta valutando quale aiuto d'emergenza possa fornire immediatamente.

Potenza militare

Il DFAE sconsiglia attualmente di recarsi in Myanmar senza motivi impellenti: l'esercito ha preso il potere nel Paese asiatico il primo febbraio 2021 e ha dichiarato lo stato di emergenza. Sul suo sito web, il DFAE segnala che in alcune regioni e quartieri di Yangon è in vigore la legge marziale, che consente alle forze di sicurezza di utilizzare immediatamente le armi da fuoco. La Thailandia, invece, è considerata un Paese sicuro per i viaggi, anche se il DFAE sconsiglia di recarsi nelle province meridionali. Qui ci sono tensioni religiose con la popolazione musulmana. I ribelli musulmani malesi compiono regolarmente attacchi contro le istituzioni pubbliche.