Lo scorso anno sono state presentate 14'928 domande di asilo, il 35,2% in più rispetto all'anno precedente. Il dato è in linea con i livelli del 2019, prima che scoppiasse la pandemia. Lo ha reso noto stamane la Segreteria di Stato della migrazione (Sem), prevedendo per l'anno in corso circa 16'500 nuove richieste, con un margine di errore di 1’500. L'aumento - di 3’887 unità rispetto al 2020 - va ricondotto in prima linea all'allentamento delle restrizioni di viaggio dovute alla crisi sanitaria, precisa la Sem in una nota, ricordando che nel 2019 ne erano state presentate 14'269.
I paesi di provenienza
Il principale Paese di provenienza è stato l'Afghanistan con 3’079 domande. Di queste, 35 vanno ricondotte a ricongiungimenti familiari, 165 a nascite e 90 a domande multiple. Pertanto, le nuove richieste presentate da cittadini afgani sono state 2’789. Tra i maggiori Paesi di origine figurano anche la Turchia (1’455 domande primarie e 875 domande secondarie), l'Eritrea (386/1’642), la Siria (467/554) e l'Algeria (991/21).
Alcune cifre
Sull'altro fronte, quello amministrativo, nel 2021 la Sem ha liquidato in prima istanza 15'464 domande. Le persone che hanno ottenuto l'asilo sono state 5’369, facendo lievitare la quota di riconoscimento al 37% (2020: 33,3%). La quota di protezione (concessione dell'asilo e ammissione provvisoria successivamente a una decisione di prima istanza) è stata del 60,7% (2020: 61,8%). La Sem ha pure continuato a ridurre il numero di casi pendenti in prima istanza. Quelli da trattare secondo la vecchia legge sono ormai solo 124 (in calo di 425 unità). Alla fine dell'anno vi erano 4’438 dossier da trattare in prima istanza. Sempre nell'anno in rassegna, 973 persone hanno lasciato volontariamente la Svizzera (2020: 1’051), 1’655 sono state allontanate verso il loro Paese d'origine o verso un Paese terzo (2020: 1’518), 1’127 verso uno Stato Dublino (2020: 715). Globalmente il numero di partenze è dunque aumentato, rispetto al 2020, nonostante il perdurare della pandemia (+14,3%), precisa la Sem. Quest'ultima aggiunge che nel quadro del programma di reinsediamento 2020/2021 definito dal Consiglio federale sono entrate in Svizzera 1’380 persone (di cui 1’050 nel 2021). Si tratta soprattutto di cittadini siriani, afgani e sudanesi. Per il biennio 2022/2023 l'Esecutivo ha deciso di accogliere fino a un massimo di 1’600 rifugiati particolarmente bisognosi di protezione che si trovano in situazione precaria in uno Stato di prima accoglienza. A questi si aggiungeranno 220 rifugiati reinsediati che a causa della pandemia non è stato possibile accogliere nel quadro del programma 2020/2021.
Rimpatri rallentati
La crisi sanitaria ha fortemente rallentato i rimpatri e la situazione in questo ambito è tuttora instabile, rileva ancora la Sem, aggiungendo che non si può ancora parlare di una normalizzazione. Si registrano miglioramenti invece sul piano dell'identificazione e dell'acquisizione dei documenti di viaggio. I consolati e le ambasciate hanno ripreso la maggior parte delle loro attività. Nonostante il maggior onere organizzativo, in linea di principio è nuovamente possibile procedere alle audizioni a cura di delegazioni straniere. È inoltre stato possibile identificare numerose persone provenienti da Stati verso i quali non era possibile eseguire gli allontanamenti. Nel 2021, l'effettivo globale dei casi di aiuto al ritorno nel settore dell'asilo è diminuito del 4,8%, attestandosi a 3’666 persone (2020: 3’853). Nel 2021 la Svizzera ha chiesto ad altri Stati Dublino la presa a carico di 4’936 persone (2020: 4’057 richieste). Nel medesimo periodo, 1’375 persone sono state trasferite nello Stato Dublino competente (2020: 941). Al tempo stesso Berna ha ricevuto 3’381 richieste di presa a carico da altri Stati Dublino (2020: 3’759 richieste) e 745 persone sono state trasferite in Svizzera (2020: 877).
Potenziale migratorio verso l'Europa resta elevato
In conclusione, la Sem avanza una previsione per il 2022. Alla luce dei numerosi focolai di crisi e di conflitti nel Vicino e Medio Oriente e sul continente africano, il potenziale migratorio verso l'Europa resta elevato, sostiene. L'afflusso di richiedenti asilo in Svizzera sarà in gran parte determinato dall'ulteriore evoluzione della migrazione verso Grecia, Bulgaria e Italia del sud nonché della migrazione secondaria lungo la rotta balcanica e dall'Italia. È previsto l'inoltro di 16'500 nuove domande di asilo.
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