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Dopo la vittoria di Nemo, il Transgender Network vuole l'introduzione del terzo genere
Screenshot video YouTube EuroVision
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Keystone-ats
7 mesi fa
Lo ha detto stamani alla radio della Svizzera tedesca SRF Sandro Niederer, direttore del segretariato dell'associazione di e per persone trans, termine che per TGNS designa i transgender e tutte le altre persone che non si identificano - o solo in parte - con il sesso assegnato alla nascita, come si legge sul sito dell'organizzazione fondata nel 2010.

La vittoria sabato al Concorso eurovisione della canzone (ESC) dello svizzero Nemo, che ha approfittato della manifestazione per pubblicizzare la condizione delle persone non binarie, suscita rivendicazioni politiche. Dopo il consigliere federale Beat Jans, che già ieri ha promesso di voler discutere con l'artista dei diritti delle persone queer, oggi l'organizzazione Transgender Network Switzerland (TGNS) reclama l'introduzione in Svizzera di un terzo genere o lo stralcio del sesso dal registro dello stato civile. Lo ha detto stamani alla radio della Svizzera tedesca SRF Sandro Niederer, direttore del segretariato dell'associazione di e per persone trans, termine che per TGNS designa i transgender e tutte le altre persone che non si identificano - o solo in parte - con il sesso assegnato alla nascita, come si legge sul sito dell'organizzazione fondata nel 2010.

Miglioramenti a livello giuridico

Ai microfoni della radio pubblica, Niederer più in generale ha auspicato miglioramenti a livello giuridico per le persone non binarie, ossia non strettamente e completamente femminili o maschili, che in Svizzera sarebbero varie decine di migliaia se non persino 100'000. Per l'esponente di TGNS le persone non binarie oggi nella Confederazione devono fare i conti con discriminazioni, ma la società è ormai matura per cambiamenti a livello giuridico. Il cantante, rapper e polistrumentista di Bienne (BE), impostosi a Malmö (Svezia) all'ESC (spesso designato con la denominazione inglese Eurovision Song Contest), all'anagrafe Nemo Mettler, chiede l'introduzione di un terzo genere.

Consiglio federale finora contrario

In un rapporto pubblicato alla fine del 2022, il Consiglio federale sosteneva che la Svizzera non era pronta a compiere questo passo. Per il governo il principio del binarismo di genere è profondamente radicato nella società. Il suo abbandono richiederebbe numerose modifiche alla Costituzione e alle leggi federali e cantonali. L'esecutivo riconosceva però che la classificazione di sesso e genere in due forme mutualmente esclusive di mascolino e femmineo "può porre problemi alle persone che non si identificano con uno dei sessi tradizionalmente conosciuti". Appare tuttavia verosimile che la questione torni sul tavolo del governo. Durante l'anno trascorso alla testa del Dipartimento federale di giustizia e polizia, oggi diretto da Jans, la socialista Elisabeth Baume-Schneider aveva dichiarato di voler trovare soluzioni pragmatiche sul tema. Anche la Commissione nazionale d'etica in materia di medicina umana ritiene che l'attuale normativa sia insoddisfacente, poiché non tiene sufficientemente conto della diversità delle identità di genere. A livello internazionale, il non binarismo di genere è riconosciuto da Germania, Austria e Cile.