Camere
Due deputati UDC strattonati dalla polizia a Palazzo federale
© Instagram - thomasaeschi
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Redazione
4 mesi fa
La discussione avrebbe avuto origine dalla decisione della polizia di bloccare una scala e di non consentire al capogruppo parlamentare democentrista Thomas Aeschi e al suo collega di partito Michael Graber di passare.

Attimi di tensione questa mattina a Palazzo federale, dove è in corso la sessione delle Camere. Il consigliere nazionale e presidente del gruppo parlamentare dell'UDC, Thomas Aeschi, questa mattina ha avuto uno scontro con agenti di polizia armati. La scena, immortalata in un video da una persona presente all'interno della sede, è stata pubblicata su diversi portali online. La colluttazione è nata a causa di una postazione di blocco istituita dagli agenti a margine di un servizio fotografico previsto con il presidente del parlamento ucraino Ruslan Stefanchuk - presente oggi a Berna - e il Presidente del Consiglio nazionale Eric Nussbaumer. Aeschi si era rifiutato di rispettare le disposizioni dei poliziotti appostati sulle gradinate all'interno del Palazzo federale.

Lo stesso deputato zughese, protagonista dell'accaduto, ha puntualmente postato a sua volta il breve video - inizialmente pubblicato dal portale Nau.ch - sulla sua pagina X (ex Twitter) e commentato di persona la scaramuccia avuta con le forze dell'ordine. "Come potete vedere nel video, non mi sono lasciato fermare. Il punto è che durante la sessione i lavori parlamentari hanno la precedenza sulle visite di Stato estere". Le immagini mostrano anche un'altra persona che viene spinta via dalle forze dell'ordine. Si tratta del consigliere nazionale Michael Graber (UDC/VS).

Le razioni dei deputati

Il dispositivo di sicurezza istituito nell'atrio di Palazzo federale ha irritato anche il consigliere nazionale Christian Wasserfallen (PLR/BE). "Non ho mai vissuto nulla di simile. Ovunque, lungo le scale dell'edificio sono appostati agenti della polizia federale armati di mitragliatrici che impediscono alle persone e ai membri del Parlamento di muoversi liberamente. Questo non va!", ha tuonato il 42enne bernese sul suo profilo X, alludendo alle unità dell'Ufficio federale di polizia (Fedpol), responsabili della tutela su suolo svizzero delle persone protette dal diritto internazionale, come in questo caso il presidente del parlamento ucraino.

Di tutt'altro avviso è invece la consigliera nazionale Elisabeth Schneider-Schneiter (Centro/BL), che sempre sulla stessa rete sociale ha commentato l'incidente andato in scena questa mattina schierandosi dalla parte delle forze dell'ordine. "All'interno di Palazzo federale ci sono delle regole che stabilisce il Parlamento stesso (...). Le forze di sicurezza rispettano tali regole su nostro incarico. L'atteggiamento di questo parlamentare è una vergogna", ha scritto la giurista, che siede nella Camera del Popolo dal 2010. Il copresidente del PS, Cédric Wermuth, ha rincarato la dose prendendo di mira direttamente il partito di Aeschi: "Ancora una volta l'UDC sminuisce Olocausto e fascismo. A Palazzo federale. Questa mancanza di rispetto per le vittime del nazismo mi lascia senza parole", ha chiosato il socialista argoviese dopo che Graber - anche lui coinvolto nella zuffa - ha dichiarato al Tages-Anzeiger che gli agenti di polizia di guardia oggi avrebbero addirittura "eseguito gli ordini impartiti da Hitler nel Terzo Reich".