
Respingerla senza controprogetto, né diretto né indiretto: è quanto raccomanda oggi al Parlamento il Consiglio federale in merito all'iniziativa popolare "Per una limitazione dei fuochi d'artificio". Il motivo? Cantoni e Comuni dispongono già delle basi giuridiche per limitare simili manifestazioni. L'iniziativa popolare chiede che le persone, gli animali e l'ambiente vengano protetti maggiormente dal rumore e dalle emissioni causate dai fuochi d'artificio, precisa una nota governativa odierna. Nello specifico, intende vietare ai privati la vendita e l'uso di fuochi d'artificio in tutta la Svizzera, eccezion fatta per fuochi d'artificio non rumorosi, come bengala o vulcani. L'iniziativa contempla inoltre la possibilità di accordare autorizzazioni eccezionali per eventi d'importanza sovraregionale, per esempio il 1° agosto.
"È superfluo e sproporzionato limitarne la vendita e l'uso"
Sebbene consapevole che i fuochi d'artificio rumorosi disturbino parte della popolazione e che possano innescare particolari reazioni negli animali, il governo crede che le emissioni di particolato e il rumore prodotto abbiano una durata limitata e siano relativamente contenuti. Oltre a ciò, i Cantoni e i Comuni dispongono già delle basi giuridiche necessarie per limitare i fuochi d'artificio. Molte Città e molti Comuni se ne avvalgono già, moderando l'uso di fuochi nel tempo e/o nello spazio oppure subordinandone l'impiego al rilascio di un'autorizzazione. Allo stesso tempo, l'esecutivo rileva che molte persone collegano i "botti" a emozioni positive ed è quindi superfluo e sproporzionato limitare la vendita e l'uso di fuochi d'artificio.
L'iniziativa
L'iniziativa popolare "Per una limitazione dei fuochi d'artificio", depositata lo scorso 5 novembre, ha raccolto 137'193 firme valide. Ai promotori danno fastidio i fuochi d'artificio particolarmente rumorosi, come i petardi che, col loro botto, disturbano il vicinato e spaventano gli animali. A preoccupare i fautori del testo è anche l'inquinamento dell'aria. L'iniziativa è sostenuta da una serie di organizzazioni, molte delle quali si battono per la tutela di animali, sia selvatici che domestici.