Davos
"Ecco perché Fed e Bce giocano con la recessione"
© Wikipedia - World Economic Forum, CC BY-SA 2.0
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Keystone-ats
2 anni fa
Raghuram Rajan, già governatore della banca centrale indiana, si è espresso sull'aumento dei tassi di Federal Reserve e Banca centrale europea. "Le banche centrali sono in attesa che si allenti il mercato del lavoro, ancora troppo forte, per decidere una pausa" .

La Federal Reserve e la Banca centrale europea (Bce) non si fermeranno quest'anno, semplicemente perché non vedono ancora pienamente gli effetti della loro stretta sulla crescita, sulla borsa, sul mercato del lavoro o sul mercato immobiliare. Ma il gioco con gli investitori comporta il rischio che gli istituti centrali, per affermare la loro credibilità, vadano oltre e causino un crollo repentino. Lo ha detto Raghuram Rajan, già governatore della banca centrale indiana, soffermandosi sulla previsione, nel Global Economic Outlook di Davos di ieri, di una recessione globale avanzata dai 2/3 degli economisti. "Le banche centrali sono in attesa che si allenti il mercato del lavoro, ancora troppo forte, per decidere una pausa" nella stretta monetaria.

"Mercati pronti a ripartire"

Una situazione sospesa in cui la Fed e la Bce non vedono ancora l'impatto economico della stretta e i mercati per contro già scommettono su quando prenderanno una pausa o addirittura taglieranno i tassi. "Al primo cenno di un allentamento della svolta restrittiva delle banche centrali, i mercati ripartono al rialzo - spiega Rajan - vanificando l'inasprimento delle condizioni finanziarie voluto dalle banche centrali".

"Si rischia un crollo improvviso"

È l'eredità della crisi pandemica ad esasperare la situazione: liquidità ancora molto elevata, aziende abituate a rifinanziare senza problemi il debito, pochissimi fallimenti, mercato immobiliare alle stelle. "A questo punto m'immagino che le banche centrali vadano un po' più in là di quanto vorrebbero, anche se mi sorprenderebbe se non prendessero una pausa ad un certo punto nel 2023". Il rischio - secondo l'economista che nel 2005 aveva anticipato il rischio di un crollo dei mercati - è che Fed e Bce vadano oltre semplicemente per assicurarsi di aver terminato il lavoro. E se vanno oltre il dovuto, si rischia un crollo improvviso".

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