Il PLR è irritato per l'errore di calcolo sulla forza del partito nelle Elezioni federali di domenica scorsa. Il fatto che l'Ufficio federale di statistica (UST) abbia pubblicato quote di elettori inesatte la sera del 22 ottobre li preoccupa. I liberali radicali si dicono però soddisfatti di essere, dopo la correzione, la terza forza del Paese.

Nonostante il Centro sia stato scalzato dal podio e ora si trovi al quarto posto, ciò non è una ragione per non rallegrarsi dei risultati di domenica, sottolinea il partito. Il Centro ha comunque guadagnato un seggio rispetto alle elezioni federali del 2019. Il suo presidente Gerhard Pfister ha dichiarato a Keystone-ATS che il risultato resta superiore a quello precedente alla fusione tra il PPD e il PBD. Pfister ritiene che la discussione su un eventuale secondo seggio per il Centro in Consiglio federale non è chiusa. Occorre continuare a interrogarsi sulla "formula magica". Ricorda tuttavia che l'idea di accordare due seggi a ciascuno dei tre partiti più forti del Paese risponde alla logica del PLR e non è mai stata quella del Centro. Su X (ex Twitter) il partito risponde più ironicamente sulla questione. "Cara UST, sappiamo che è difficile contare. Abbiamo sempre detto che 1+1 non sempre fa 2! Non vi preoccupate, avete tempo fino al 2027 per confermarci che i risultati finali sono definitivi".

Secondo i nuovi dati resi noti dall'UST, il PLR resta, come nel 2019, il terzo partito più forte. Ciò non influisce tuttavia sulla distribuzione dei seggi annunciata domenica sera: i liberali radicali risultano averne 28 (-1 rispetto a quattro anni fa). Oggi l'UST ha corretto il risultato del PLR portandolo dal 14,4% al 14,3% (-0,13 punti percentuali) e quello del Centro dal 14,6% al 14,1% (-0,52 punti). I nuovi valori hanno quindi ridato al PLR il terzo posto davanti al Centro. Su X, (ex Twitter), il vicepresidente del PLR e consigliere agli Stati Andrea Caroni (AR) ha espresso soddisfazione per il fatto che il suo partito sia di nuovo il terzo più forte.