Svizzera
Esondazioni “Non fate il bagno in laghi e fiumi“
Keystone-ats
3 anni fa
Le autorità mettono in guardia la popolazione dal pericolo costituito dal lago

Con l’arrivo del bel tempo le autorità mettono in guardia la popolazione dal sostare vicino al lago e ai corsi d’acqua, nonché nelle zone interessate dalle inondazioni.

“È triste notare che il lavoro dei servizi di emergenza viene ostacolato e persino sabotato dai curiosi: sacchi di sabbia e barriere sono stati rimossi e i tubi di drenaggio vengono spostati“, affermano in un comunicato congiunto gli organi regionali di condotta (Regionale Führungsorgan, RFO) di Bienne e della zona sudoccidentale dell’omonimo lago. La polizia ha aumentato la sua presenza sul posto.

Con la fine delle precipitazioni la situazione di pericolo non è ancora superata, affermano i responsabili locali. Il lago di Bienne ha come bacino di affluenza una superficie che è un quarto della Svizzera: potrebbero trascorrere settimane prima che l’acqua riesca a defluire.

Attualmente è ancora in vigore il livello di pericolo 5, il massimo nella scala d’emergenza. Gli argini possono crollare, molto legname è alla deriva e mette in pericolo le barche e le chiuse, le grandi masse d’acqua hanno un’enorme forza e sono molto pericolose. Un paio di giorni or sono un padre e suo figlio sono quasi rimasti intrappolati in una chiusa mentre praticavano lo stand-up paddling sull’Aare, perché non hanno tenuto conto degli avvertimenti e hanno valutato male il pericolo, si legge nella nota.

La navigazione e l’uso di qualsiasi tipo di attrezzatura sportiva rimangono vietati sino a nuovo avviso. Anche i lidi di Bienne e di Nidau (BE) sono chiusi.

Nelle stesse ore arriva l’avvertimento dalla Società Svizzera di Salvataggio (SSS), che invita la popolazione ad evitare di fare il bagno in laghi e fiumi. Visti gli attuali livelli di laghi e fiumi, l’acqua torbida e il grande volume di legname e detriti che galleggia, quella di farsi una nuotata «è una pessima idea», ha detto a Keystone-ATS Philipp Binaghi, portavoce dell’organizzazione fondata nel 1933 che si prefigge di diminuire gli annegamenti attraverso la prevenzione e i corsi. Il bagno nella natura è molto pericoloso, ha insistito l’addetto stampa: molto meglio ricorrere alle piscine.

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