Un gruppo di esperti svizzeri si è recato in Serbia e in Kosovo per testare l'utilizzo delle tecnologie laser e radar nella ricerca di persone scomparse nell'ambito di un mandato della Divisione Pace e diritti umani (DPDU) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). La missione, di una decina di giorni, si è conclusa oggi. L'intervento degli esperti della Scuola di criminologia dell'Università di Losanna (ESC) era stato sollecitato dalle due commissioni governative per le persone scomparse di Serbia e Kosovo, precisa oggi il DFAE in una nota.
Nuove tecnologie
Nel maggio 2023 le autorità dei due paesi hanno adottato a Bruxelles la "Dichiarazione sulle persone scomparse", un accordo che prevede la promozione di una stretta collaborazione tra Belgrado e Pristina nella ricerca e nell'identificazione di sepolture oltre che nell'esumazione dei corpi, facendo ricorso anche alle più moderne tecnologie disponibili. L'impiego delle nuove tecnologie LiDAR (Light Detection and Ranging) e GPR (Ground Penetrating Radar o georadar) è stato quindi testato negli scorsi giorni dagli esperti svizzeri. Il LiDAR è un sistema di telerilevamento ottico che sfrutta gli impulsi laser per misurare le distanze e viene utilizzato, per esempio, per localizzare siti preistorici. Il GPR è invece un metodo geofisico che impiega onde elettromagnetiche ad alta frequenza per rilevare e mappare le caratteristiche del sottosuolo.
"Portare avanti un processo di riconciliazione"
I dati raccolti sono stati analizzati sul posto dal personale dell'ESC, che ha riferito le sue conclusioni alle commissioni governative dei due paesi. Il DFAE ricorda che la ricerca e l'identificazione di persone scomparse è un settore importante della cooperazione internazionale della Svizzera ed è un tema prioritario per la Divisione Pace e diritti umani. La Confederazione è impegnata dalla metà degli anni Novanta a favorire la democratizzazione istituzionale e l'introduzione di un'economia sociale di mercato negli Stati dei Balcani occidentali. La DPDU si concentra in particolare sul sostegno alla normalizzazione delle relazioni tra Kosovo e Serbia, e promuove i rapporti tra le varie comunità del Kosovo, così come il rispetto dei diritti umani e dei diritti delle minoranze. Essa si occupa pure di incentivare in questo Paese un ampio lavoro di elaborazione del passato che punta a portare avanti il processo di riconciliazione e a instaurare una cultura della memoria inclusiva e basata sui fatti, conclude il DFAE.