Svizzera
FFS Cargo sopprimerà 80 impieghi entro la fine dell'anno
©Carlo Reguzzi
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Redazione
3 ore fa
La misura riguarderà sia il personale amministrativo, sia quello operativo ed eventuali licenziamenti, viene specificato in una nota, costituiranno un'eccezione.

In seguito alla diminuzione dei clienti e dei loro trasporti, che ha comportato una perdita nettamente superiore alle attese, entro la fine dell'anno FFS Cargo Svizzera taglierà un'ottantina di posti di lavoro a tempo pieno sui circa 2'250 che conta in totale. La misura riguarderà sia il personale amministrativo che operativo, indica un comunicato diffuso oggi. Ove possibile la riduzione degli effettivi avverrà con trasferimenti interni alle Ferrovie federali o con la fluttuazione naturale del personale: eventuali licenziamenti costituiranno un'eccezione, viene affermato. Le FFS sono in stretto dialogo con le parti sociali.

"Sospendete il progetto G-enesis"

In una nota il Sindacato del personale dei trasporti (SEV) chiede a FFS Cargo di sospendere il suo progetto di ristrutturazione "G-enesis", con il quale intende ridurre di nuovo drasticamente la rete del trasporto a carri merci completi (TCI) e aumentare i prezzi. Complessivamente, entro il 2030 gli effettivi dovrebbero scendere di circa un quinto. Pur di ottenere l'autonomia finanziaria nel TCI, FFS Cargo è disposta a perdere fino al 15% del volume di trasporti in favore della strada, afferma il sindacato. "La via imboccata è sbagliata e l'obiettivo è irrealistico, come hanno mostrato a sufficienza le precedenti riorganizzazioni", sostiene il SEV. "Con G-enesis le FFS rischiano di arrecare un danno irreversibile a tutti gli sforzi in atto per riportare le merci alla rotaia", ammonisce il segretario sindacale Philipp Hadorn. Affinché tale spostamento sia possibile, è necessario un finanziamento sicuro del TCI. "Nella nuova legge sul trasporto di merci sono previste sovvenzioni, sebbene limitate nel tempo; tuttavia occorre una base per un finanziamento duraturo del traffico a carri completi come parte del servizio pubblico", spiega Hadorn. La riduzione della rete e delle risorse è pure in contraddizione con le previsioni di sviluppo del traffico merci, che entro il 2050 dovrebbe segnare - per tutte le modalità di trasporto - aumenti fino al 40%, aggiunge il SEV. "Una crescita della quale dovrà poter beneficiare anche la ferrovia."