Svizzera
Finanziamento UNRWA, spunta un nuovo documento
Redazione
2 giorni fa
Stando a una valutazione interna del Dipartimento federale degli affari esteri, la Svizzera rischia un’accusa di complicità nel genocidio di Gaza.

La Svizzera rischia un’accusa di complicità nel genocidio di Gaza. Questo, se porterà avanti la sua decisione di tagliare i fondi all’UNRWA, l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi. A sostenerlo è una valutazione interna del Dipartimento federale degli affari esteri, rivelata dalla RTS. Elaborata dai giuristi, risalirebbe addirittura allo scorso febbraio. Il documento, però, non è mai stato messo a disposizione del Parlamento federale. 

La vicenda

La Svizzera, proprio come un’altra quindicina di Stati, aveva deciso di sospendere i fondi dell’UNRWA dopo l’accusa di Israele secondo cui una decina di impiegati dell’agenzia sarebbero stati implicati nell’attacco del 7 ottobre. Il Consiglio federale ci aveva poi ripensato: nessuna sospensione, bensì un dimezzamento. 10 milioni di franchi di contributi per il 2024 invece di 20. Lo scorso settembre, però, il Consiglio nazionale aveva accolto una mozione per eliminare definitivamente il contributo.

Farinelli: "Il Parlamento voleva statuire un principio"

Ma se la valutazione fosse stata presentata alla commissione affari esteri, sarebbe andata diversamente? Il consigliere nazionale Alex Farinelli (PLR) ritiene di no, in quanto “c’è un principio che il Parlamento voleva statuire, ovvero che non si vogliono dare soldi a questa organizzazione fintantoché non si è sicuri che tali soldi non servono a finanziare il terrorismo”. Al momento “queste certezze non ci sono e quindi il Legislativo ha voluto rimarcare la sua posizione”. Si potrebbe tornare sui propri passi “qualora vi fosse la certezza che l’UNRWA non finanzi attività legate ad Hamas, e quindi al terrorismo”, conclude Farinelli.

Marchesi: "Nessuno ha ancora dimostrato che l'Unrwa non sostenga Hamas"

Il consigliere nazionale Piero Marchesi (Udc), non crede che sarebbe andata diversamente, "anche perché nessuno ha ancora dimostrato che l'Unrwa non sostenga o finanzi Hamas, quindi il terrorismo". Questo, secondo Marchesi, "è un elemento ancora da definire" e il parere giuridico dei funzionari della Confederazione "ha il valore che ha". In ogni caso sul tema "ci sono ancora tante domande a cui non sono ancora state fornite delle risposte, e questo conferma la complessità della questione". Insomma, "se si vuole continuare a fornire un aiuto umanitario a Gaza evitando che i soldi degli svizzeri finiscano nelle tasche dei terroristi bisogna prendere una decisione, cosa che il Consiglio nazionale ha fatto indipendentemente dai pareri giuridici".

Gysin: "Solo l'Unrwa può fornire un aiuto umanitario a Gaza"

Anche per la consigliera nazionale Greta Gysin (Verdi) "è difficile dire se sarebbe cambiato qualcosa, ma è chiaro che questo documento avrebbe dovuto essere sottoposto alla Commissione competente e al Parlamento affinché si potesse decidere con cognizione di causa". Inoltre dall'inchiesta dell'Onu "è emerso che l'Unrwa non finanzia il terrorismo" e l'Agenzia dell'Onu "è l'unica Organizzazione in grado di fornire quell'aiuto urgente di cui la popolazione palestinese ha bisogno". Per Gysin, infatti, "è importante essere consapevoli del fatto che al momento solo l'Unrwa è in grado di operare a Gaza".

Il Dfae: "Le nostre informazioni non sono state prese in considerazione"

Questo pomeriggio su X il Dfae ha però preso posizione, definendo "inaccettabile il fatto che nel servizio non siano state tenute in considerazione le risposte fornite dal Dipartimento". Per questo viene chiesta "un rettifica", atta a "condividere in maniera completa e trasparente la posizione della Confederazione".

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