
Come riportato dal GdP, è in continuo aumento il numero dei frontalieri "furbetti" che spostano la propria residenza entro i 20 km dal confine per evitare di pagare le tasse in Italia. Per saperne di più clicca qui.
Un problema ben conosciuto e approfondito anche da Samuele Vorpe, responsabile del Centro di competenze tributarie della SUPSI.
Samuele Vorpe, molti frontalieri hanno trovato un espediente per pagare meno tasse, spostando la propria residenza entro la fascia di confine con il Ticino...Questo perché chi abita entro i 20 km è esentato dal dover pagare le imposte sul reddito in Italia, in quanto è il Ticino a riversare all'Italia il 38% delle tasse pagate in Svizzera dal lavoratore. Il frontaliere fuori fascia deve invece dichiarare il reddito da lavoro maturato in Svizzera in Italia, pagando tasse che finiranno interamente al fisco italiano.
Quanto è conveniente pagare le tasse in Ticino piuttosto che in Italia?Per un frontaliere molto. Soprattutto quando parliamo di redditti medio-bassi, la cui tassazione in Svizzera è decisamente migliore rispetto a quella italiana, che è già importante anche a quei livelli.
Una minore pressione fiscale per i frontalieri si riflette anche in un aggravamento del dumping salariale. Sinceramente non credo che questa sia tra le cause principali del dumping salariale...
Nell'articolo del GdP si sostiene che sia difficile fare dei controlli. Ma c'è davvero l'interessa da parte delle autorità italiane?Si perché vorrebbe dire avere maggiori entrate. Se per l'Agenzie delle Entrate fare dei controlli potrebbe risultare complicato, sarebbe molto più fattibile per i comuni italiani dove i frontalieri sostengono di abitare. E anche la Svizzera potrebbe dare i nominativi alle autorità italiane di questi frontalieri. Vedremo se con il nuovo accordo fiscale questo avverrà.
MS
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