Svizzera
Fuga di notizie, Gysin valuta una denuncia penale
©Gabriele Putzu
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Redazione
4 giorni fa
La consigliera nazionale ticinese e presidente della Commissione delle istituzioni politiche è irritata per le ripetute informazioni riservate che finiscono sui media e non esclude una denuncia.

Ripetute informazioni riservate sono finite in pasto ai media e per questo motivo la presidente della Commissione delle istituzioni politiche (CIP) del Consiglio nazionale Greta Gysin (Verdi) sta valutando se intraprendere un'azione legale per proteggere l'integrità del lavoro dei commissari.

Verso una denuncia?

Stando al Blick, è la terza volta in un mese che la consigliera nazionale ticinese vede comparire sulla stampa elementi confidenziali delle sedute della commissione. L'ultimo riguarda la lettera della Commissione al consigliere federale Beat Jans. L'invito esteso al "ministro" era di partecipare più frequentemente alle sedute e di dare prova di maggiore trasparenza. Una lettera firmata all'unanimità dalla commissione (con un'astensione), che doveva rimanere riservata. Ma, come detto, è finita sui media e ora Gysin sta valutando di prendere provvedimenti. Giovedì, durante la prossima riunione della Commissione, la deputata verde ricorderà ai suoi colleghi l'importanza della segretezza. "Non escludo una denuncia penale", ha dichiarato alla Tribune de Genève, ammettendo tuttavia che ciò spesso porta a poco.

Un attacco UDC?

La promotrice della lettera al "ministro", che da mesi è al centro delle critiche UDC in materia d'asilo, è stata la consigliera nazionale UDC argoviese Martina Bircher. La lettera è stata quindi vista dai media come un attacco democentrista. Ma i parlamentari avevano già criticato precedentemente Jans per non aver avuto accesso a informazioni importanti. La missiva, d'altronde, è stata firmata da tutti i membri della Commissione, quindi anche da coloro dello stesso partito di Jans (PS). "L'intervento voleva essere costruttivo", spiega Jean Tschopp, consigliere nazionale PS e membro della commissione. "Naturalmente sostengo l'idea che un consigliere federale partecipi alle sedute della commissione ogniqualvolta sia necessario". Tschopp ricorda infine che la lettera non era destinata ai media e che sostiene il lavoro del suo consigliere federale. "Abbiamo visto nelle ultime due sessioni speciali sul tema dell’asilo che Beat Jans non si tira indietro e si rende disponibile”. 

Adattato il contenuto della lettera

Dal canto suo Greta Gysin sostiene che l'UDC potrebbe aver tentato di trasformare la lettera in un altro attacco a Jans. "Non è mai stata questa la nostra intenzione", ribadisce la consigliera nazionale ticinese. "Mi rammarico anche che siano state riportate cose false" sostiene la parlamentare, come per esempio il fatto che la Commissione abbia firmato la lettera senza discussione. "Il contenuto della missiva è stato adattato in base alle discussioni avvenute durante la riunione". La lettera è stata commentata dallo stesso Jans due settimane fa a margine di una conferenza stampa del Consiglio federale: "L'ho trovata completamente corretta e non critica. La Commissione desidera vedermi più spesso e ricevere maggiori informazioni. E questo lo accetto”, ha detto Jans. Tuttavia, ha negato esplicitamente di voler nascondere informazioni.