Ticino
Giulia Petralli interroga il Consiglio di Stato sulle scuole private
© CdT/Chiara Zocchetti
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Redazione
un anno fa
In seguito al caso dell'Istituto S. Anna del 2023, la deputata dei Verdi del Ticino chiede a Bellinzona se il funzionamento delle scuole private in Ticino è tenuto sotto controllo.

"Falsi voti e diplomi comprati all’Istituto S. Anna: qual è la valutazione del Consiglio di Stato?" è il titolo dell'interrogazione che Giulia Petralli (deputata dei Verdi del Ticino) ci comunica oggi avere inoltrato al Consiglio di Stato.

Il caso Istituto Sant'Anna del 2023

"Il 9 novembre 2023", si legge nel comunicato, "la stampa ticinese riportava la notizia secondo cui contro il direttore di una scuola privata era stato aperto un procedimento penale per reati finanziari, nello specifico per amministrazione infedele, truffa, appropriazione indebita e falsità in documenti. Si apprendeva poco dopo che la scuola in questione era l’Istituto Sant’Anna di Lugano. Il 28 dicembre 2023, in seguito alla segnalazione di un genitore, il portale Ticinonline forniva maggiori dettagli rispetto ai presunti reati commessi dall’ormai ex direttore dell’Istituto."

Le truffe dell'ex direttore

"Nell’articolo", aggiunge Giulia Petralli, "si apprende per esempio che l’ex direttore avrebbe truffato studenti e genitori pretendendo un compenso monetario per far svolgere agli allievi attività varie, come l’accesso a uno stage, le gite scolastiche e le fotocopie. Secondo la segnalazione, inoltre, l’ex direttore 'prometteva una scorciatoia per ottenere il diploma ai ragazzi dell'ultimo anno di liceo che scolasticamente facevano fatica. In sostanza li faceva smettere di frequentare le lezioni mesi prima della fine dell’anno scolastico e li portava a Napoli a prendere una presunta maturità, che veniva comprata con vari biglietti da mille'. Oltre a ciò", si legge ancora, "sembrerebbe che alcuni studenti si trovano a dover recuperare anni scolastici a causa di un errato riconoscimeto degli anni frequentati in altre sedi."

Le cinque domande poste al Consiglio di Stato

Secondo la deputata, "nonostante gli accertamenti siano in corso da parte della giustizia, il caso solleva interrogativi inquietanti su una scuola privata da anni attiva in Ticino e sui possibili controlli da parte dello Stato in merito al suo corretto funzionamento." Le considerazioni espresse la portano quindi a porre le seguenti domande a Bellinzona:

"1. In base alle sue informazioni ci sono già stati casi analoghi in scuole private in Ticino? Quali, quando e con quali conseguenze?

2. Quale tipo di controllo viene attualmente effettuato dal Cantone sul funzionamento di scuole come l’Istituto S. Anna a tutela della qualità dell’insegnamento e degli allievi?

3. Ritiene sufficiente la base legale esistente per prevenire il possibile insorgere di simili incresciosi reati in questo tipo di scuole? Intende proporre un rafforzamento della base legale esistente?

4. In base alle sue informazioni quanti sono le allieve e gli allievi dell’Istituto S. Anna che saranno verosimilmente costretti a recuperare degli anni scolastici? 

5. In base alle sue informazioni quanti sono le allieve e gli allievi dell’Istituto S. Anna che saranno verosimilmente costretti a recuperare esami di maturità?"