Oggi il Gran Consiglio ha approvato, con 89 voti a favore e 16 contrari, l’incarico inoltrato dal deputato Gian Derungs sul diritto di voto e di elezione ai 16enni. Pur evidenziando alcuni dubbi, il Governo è pronto a preparare una modifica della Costituzione.
La mozione di Derungs (Centro, Lugnez) , firmata da altri 74 granconsiglieri, spiega che questa proposta "offre ai giovani minorenni, che hanno compiuto i 16 anni e sono di cittadinanza svizzera, la possibilità di esprimere la propria opinione non solo manifestando, bensì partecipando in modo efficace alla politica". E cita gli esempi di maggior attualità, come i temi legati al clima, alla pandemia e alla digitalizzazione. Nella sua mozione il parlamentare del Lugnez evidenzia l’esperienza positiva del Canton Glarona, terra notoriamente di conservatori, dove la decisione è già stata presa nel 2007.
Derungs si sofferma anche su un’altra opportunità che potrebbe giovare al Cantone dei Grigioni: "Il voto ai 16enni offre la possibilità di contribuire a creare un futuro interessante e a rafforzare il legame con il luogo d’origine. In questo modo sarà possibile contrastare meglio il fenomeno dell’emigrazione".
Dopo tante rincorse
Il legislativo grigionese si era già espresso a più riprese su questo argomento. Nel 2007 e nel 2009 il Gran Consiglio aveva respinto altrettanti interventi parlamentari. Da parte sua il Governo si era inoltre espresso negativamente dopo due petizioni inoltrate in occasione delle sessioni dei giovani nel 2016 e nel 2019.
Alcuni dubbi rimangono
Il Governo giudica problematico il fatto che la maggiore età civica, cioè il diritto di voto e di elezione a 16 anni, diverga da quella politica. L’Esecutivo cita anche uno studio del Centro per la democrazia di Aarau del 2021, secondo il quale l’interesse nei confronti della politica comunale e cantonale in questa fascia di età è tendenzialmente inferiore alla media. Mentre l’interesse nei confronti della politica internazionale si equivale a quello dei cittadini più anziani. Sempre secondo il Governo, la fascia di età tra i 16 e i 18 anni dovrebbe essere utilizzata anche per avvicinare i giovani alle conoscenze e ai contenuti della politica a scuola. Ricorda infine che, tranne il Canton Glarona, finora tutti i cantoni della Svizzera hanno rinunciato a questa opportunità. Nel maggio scorso il 65% della popolazione del Canton Zurigo ha rifiutato l’introduzione del voto ai sedicenni.
A grande maggioranza
Durante il dibattito odierno la maggioranza degli interventi è andata a favore della proposta Derungs, evidenziando che anche i giovani devono poter discutere, riflettere e contribuire alle decisioni future del Cantone dei Grigioni. Dal canto suo il deputato Grass (UDC, Thusis) ha dichiarato che il suo partito non avrebbe sostenuto la mozione perché il diritto di voto e di elezione deve continuare a coincidere con la maggiore età.
Alla fine la mozione per il diritto di voto ai 16enni è passata a larga maggioranza. Il parlamento l’ha approvata con 89 voti a favore e 26 contrari in un parlamento di 120 membri.
I dubbi del Governo
Il Governo retico ha preso atto dell’ampio sostegno politico nei confronti di questo incarico, ma anche dei dibattiti in corso in altri cantoni e a livello federale. Perciò non si oppone agli sforzi che mirano ad aumentare la partecipazione politica dei giovani. Ora il suo compito sarà quello di sottoporre al Gran Consiglio una modifica della Costituzione cantonale che preveda il diritto di voto e di elezione a 16 anni per le questioni comunali e cantonali.
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