Svizzera
Guardia svizzera: una tradizione di famiglia
Max Albrecht
Max Albrecht
Redazione
4 anni fa
Seguendo le orme del padre, Max Albrecht di Roveredo, giurerà in giornata come Guardia svizzera pontificia a Roma

Oggi, in Vaticano, 34 giovani svizzeri presteranno solenne giuramento come nuove Guardie Pontificie. Una data, quella del 6 maggio, scelta non a caso. Si commemora, infatti, l’eroica morte di 147 soldati elvetici caduti in difesa di papa Clemente VII durante il cosiddetto “Sacco di Roma” del 1527. Tra i nuovi alabardieri, ci sarà anche Max Albrecht, 23enne di Roveredo, figlio di un’ex Guardia svizzera. I colleghi di Radio3i lo hanno raggiunto telefonicamente per parlare della sua scelta.

Come ti senti?
“C’è un po’ di agitazione, di nervosismo e si accumula l’emozione. Mio padre è stato un’ex Guardia e fin da bambino ho apprezzato il corpo della Guardia svizzera pontificia e non vedo l’ora di giurare davanti alla bandiera”.

Cosa ti ha spinto a intraprendere questa scelta?
“Sicuramente il passato di Guardia svizzera di mio padre è stato un motivo determinante. Ma nutro anche la passione per la vita militare, mi piace poter vivere in una piccola comunità dove c’è anche un forte cameratismo e un rapporto di fratellanza. Inoltre, è anche un onore essere un soldato dell’esercito più antico e longevo”.


Hai già incontrato Papa Francesco?

“Per il momento non mi è ancora permesso di incontrare Papa Francesco personalmente, ma succederà giovedì quando verremo accolti in udienza anche con la famiglia”.

Com’è la vita di una Guardia Svizzera?
“Oltre ai servizi d’onore svolgiamo importanti compiti di sicurezza, siamo davanti agli ingressi del vaticano e quando arrivano capi di stato o personalità importanti facciamo anche picchetti d’onore”.

Nel tempo libero?
“Possiamo uscire a Roma, c’è molto da scoprire ed esplorare: non ci si annoia mai”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata