Nazioni Unite
Haiti, milioni dalla Svizzera e dall''Onu per gli aiuti umanitari
© Martin Griffiths X
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Keystone-ats
un anno fa
Lo Stato caraibico sta attraversando una grande crisi. Lo scopo dell'intervento è quello di risolvere il problema della carenza di cibo e acqua potabile. Secondo l'Unicef tre donne e bambini su quattro non hanno accesso ai generi alimentari e ai servizi sanitari nell'area metropolitana.

La Svizzera reagisce alla grave crisi che sta attraversando lo Stato caraibico di Haiti mettendo a disposizione 1,4 milioni di franchi per aiuti immediati. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e il Programma alimentare mondiale delle Nazioni unite vogliono così aiutare la popolazione sofferente. L'intervento mira soprattutto a risolvere il problema della carenza di cibo e acqua potabile, ha spiegato oggi la DSC sul social X. Ad Haiti la violenza di bande criminali, che secondo dati dell'Onu già in precedenza controllavano l'80% della capitale Port-au-Prince, si è ulteriormente acuita a fine febbraio. Sempre a detta delle Nazioni unite, quest'anno sono già state uccise 1500 persone, con un aumento anche di rapimenti e stupri. Il sistema sanitario e le istituzioni statali sono sull'orlo del collasso, con un incremento anche della fame.

L'Onu stanzia 12 milioni di dollari

Anche il capo degli Affari umanitari delle Nazioni unite, Martin Griffiths, ha annunciato lo stanziamento immediato di 12 milioni di dollari del Fondo centrale di risposta alle emergenze (Cerf) "per affrontare la grave situazione" di Haiti. "La violenza senza fine delle bande ha causato la perdita di 50'000 vite, spinto verso la fame acuta 5 milioni di persone e indebolito il già fragile sistema sanitario", ha scritto Griffiths su X (ex Twitter) annunciando l'invio degli aiuti.

La situazione ad Haiti è tesa

Le risorse del Fondo contribuiranno a fornire cibo, acqua, protezione, assistenza medica, servizi igienico-sanitari e supporto agli sfollati e ai centri di accoglienza allestiti nella capitale Port-au-Prince. L'Onu ha affermato che la situazione ad Haiti rimane tesa e instabile e gli attacchi ai centri sanitari stanno esacerbando la già difficile situazione. Secondo l'Unicef, tre donne e bambini su quattro non hanno accesso al cibo e ai servizi sanitari nell'area metropolitana. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha dichiarato di aver distribuito più di 70'000 litri di acqua in sei centri di accoglienza e il Programma alimentare mondiale (Pam) ha riferito di aver consegnato oggi 17'000 pasti caldi agli sfollati di Port-au-Prince.

Inefficaci le sanzioni contro i capi delle bande

Un gruppo di esperti dell'Onu ha denunciato che le sanzioni imposte dall'organismo internazionale ai leader delle bande operanti ad Haiti hanno avuto scarsi effetti, così come si è mostrato inefficace l'embargo decretato per l'importazione di armi verso il territorio haitiano. In un rapporto che copre il periodo novembre 2023-febbraio 2024, riferisce il quotidiano Le Nouvelliste, gli esperti ricordano che nell'ottobre 2022 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha imposto sanzioni come divieto di viaggio, congelamento dei beni e embargo sulle armi nei confronti di almeno cinque boss di gruppi armati haitiani, fra cui Jimmy Cherizier, conosciuto come Barbecue, oggi alla testa della coalizione 'Vivre Ensemble'. Per quanto riguarda le misure restrittive individuali, gli esperti hanno affermato che "l'effetto di tali sanzioni rimane estremamente limitato, poiché i boss presi di mira, e le attività delle loro bande, non sono in gran parte influenzati da queste". Lo dimostra il fatto, si sottolinea infine, che i capi dei gruppi armati "hanno continuato a rafforzare i loro arsenali, ad estendere il loro controllo sul territorio e ad aumentare il numero dei membri".

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