Svizzera-Ue
"I punti dolenti dei negoziati sono la libera circolazione e il contributo di coesione all'Ue"
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Keystone-ats
4 ore fa
Lo ha dichiarato oggi il commissario europeo Maros Sefcovic a margine di una riunione nel Lussemburgo.

La libera circolazione delle persone e il contributo di coesione all'Unione europea (UE) sono i punti dolenti dei negoziati tra Bruxelles e Berna. Lo ha dichiarato oggi il commissario europeo Maros Sefcovic a margine di una riunione nel Lussemburgo. Per gli Stati membri una cosa è fin d'ora chiara: non ci sarà "un'Europa à la carte" per la Svizzera. Nel corso dell'incontro ministeriale la Commissione europea ha informato gli Stati membri sullo stato dei negoziati con Berna. Secondo Sefcovic, che si è espresso davanti ai media svizzeri, nel complesso, tuttavia, i progressi sono stati notevoli. Il commissario, nonché vicepresidente della Commissione europea, ha sottolineato che l'UE non appoggia l'ipotesi di una clausola di salvaguardia unilaterale sulla libera circolazione delle persone portata avanti dal team negoziale svizzero. Il messaggio è già stato comunicato ai "partner elvetici" in diverse occasioni, anche a livello politico, ha aggiunto il responsabile dei negoziati con la Confederazione a nome dell'esecutivo comunitario.

Discussione intensa

Riferendo in merito alla riunione ministeriale odierna, Sefcovic ha precisato che la discussione sulle trattative è durata circa 45 minuti ed è andata "in profondità": 13 Stati hanno preso la parola. In generale, i progressi compiuti finora sono notevoli. "Se si considerano tutte le questioni sul tavolo, stiamo facendo ottimi progressi, anche sulla maggior parte delle questioni istituzionali", ha dichiarato il commissario. I due team negoziali - quello svizzero e quello europeo - stanno lavorando sodo per trovare soluzioni. L'obiettivo resta quello di raggiungere entro la fine dell'anno un accordo che tenga anche conto degli interessi dell'UE, ha aggiunto. Si mira ad ampliare e modernizzare le relazioni tra Berna e Bruxelles. "Questi negoziati - e ne ho condotti molti nella mia carriera diplomatica - sono tra i più intensi che abbia mai visto", ha ammesso Sefcovic. Quest'anno si sono tenute 120 riunioni su questioni trasversali e si sono cercate soluzioni creative. Anche la Presidenza ungherese del Consiglio dell'UE - per bocca del ministro per gli affari europei Janos Boka - ha parlato di slancio positivo per raggiungere un risultato negoziale entro la fine dell'anno.

Accomodanti ma fino a un certo punto

"Questo dimostra che siamo davvero molto accomodanti, che comprendiamo le specificità dei nostri partner svizzeri e che allo stesso tempo lavoriamo insieme per garantire che avremo successo anche in questo ultimo miglio", ha detto il diplomatico slovacco. La Commissione auspica una conclusione positiva dei negoziati. "Siamo più che vicini, siamo alleati geopolitici e abbiamo stretti legami economici", ha concluso Sefcovic. Dal canto suo, il vice primo ministro lussemburghese Xavier Bettel - interpellato stamane al suo arrivo al vertice - ha detto a chiare lettere che non ci sarà "un'Europa à la carte" per la Svizzera. "Abbiamo regole comunitarie che si applicano anche alla Svizzera", ha aggiunto, precisando che le difficoltà nei negoziati tra Berna e Bruxelles risiedono nei dettagli. Anche la ministra svedese per gli affari europei Jessica Rosencrantz - facendo riferimento alla questione della libera circolazione delle persone - ha affermato che, per il suo Paese, l'integrità del mercato interno deve essere preservata "senza eccezioni". Il ministro francese Benjamin Haddad (affari europei) ha insistito sul rispetto delle libertà del mercato interno, ricordando che la Svizzera è il quarto partner economico più importante per l'UE. Anche la sua omologa tedesca Anna Lührmann ha sottolineato che le economie sono "strettamente intrecciate". Il segretario di Stato tedesco per gli affari economici e la protezione del clima, Sven Giegold, ha sottolineato "l'importanza di rinnovare tutti gli accordi, perché la cooperazione non può funzionare con trattati vecchi di decenni".

Incontro con Cassis

Bettel e Lührmann hanno già avuto ieri sera l'opportunità di discutere la questione con il consigliere federale Ignazio Cassis, ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) lunedì. L'occasione è stata quella dell'incontro annuale dei ministri degli esteri dei paesi di lingua tedesca. Nel corso della riunione Cassis ha aggiornato sugli ultimi sviluppi delle relazioni tra la Svizzera e l'UE.