Zurigo
I ricercatori dell'ETH trasformano i batteri in fabbriche di cellulosa
Peter Rüegg / ETH Zürich
Peter Rüegg / ETH Zürich
Keystone-ats
4 mesi fa
Il batterio Komagataeibacter sucrofermentans produce naturalmente cellulosa. Lo svantaggio è che questi batteri hanno bisogno di un tempo relativamente lungo per farlo e producono solo piccole quantità, troppo poche per essere utilizzate a livello industriale.

Ricercatori del Politecnico federale di Zurigo (ETH) sono riusciti a modificare alcuni batteri con luce ultravioletta e trasformarli in piccole fabbriche di cellulosa. Quest'ultima può ad esempio essere utilizzata come materiale da imballaggio, per i tessuti e come materiale di bendaggio che favorisce la guarigione delle ferite e previene le infezioni. Il batterio Komagataeibacter sucrofermentans produce naturalmente cellulosa. Lo svantaggio è che questi batteri hanno bisogno di un tempo relativamente lungo per farlo e producono solo piccole quantità, troppo poche per essere utilizzate a livello industriale.

Impiego di raggi UV

Stando a una nota odierna dell'ETH, i ricercatori in scienze dei materiali sono riusciti a modificare i batteri con l'aiuto dei raggi UV, facendo così in modo che producano più rapidamente quantità molto maggiori di cellulosa. Utilizzando un sistema di selezione, sono inoltre in grado di scegliere gli esemplari che producono quantità particolarmente elevate. Con questa tecnica, i ricercatori hanno trovato batteri che producono dal 50 al 70% di cellulosa in più. Se normalmente, un tappetino di cellulosa prodotto da questi batteri è spesso solo 1,5 millimetri e pesa tra i due e i tre milligrammi, quelli ottenuti con le nuove varianti sono quasi due volte più pesanti e due volte più spessi. I ricercatori dell'ETH hanno già presentato una domanda di brevetto per la loro scoperta. Il prossimo passo sarà quello di collaborare con aziende che già producono cellulosa batterica per testare le nuove mini-fabbriche in condizioni industriali reali.