La polemica
I Verdi denunciano la politica svizzera in materia di clima
https://verts-ge.ch/lisa-mazzone/
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Keystone-ats
un giorno fa
Per Lisa Mazzone, il popolo svizzero può però correggere il tiro, come dimostra il "no" al progetto di ampliamento delle autostrade.

La presidente dei Verdi Lisa Mazzone ha criticato oggi davanti ai delegati riuniti a Neuchâtel la politica climatica del Consiglio federale. A suo avviso il popolo svizzero può però correggere il tiro, come dimostra il "no" al progetto di ampliamento delle autostrade. "La politica climatica svizzera non è esemplare: la politica climatica svizzera è catastrofica", ha dichiarato Mazzone. "E ancor più catastrofiche saranno le sue conseguenze", ha aggiunto la ex consigliera agli Stati ginevrina denunciando i tagli al budget decisi dal governo. "Si tratta di una dimostrazione di forza ideologica da parte dell'alleanza PLR-UDC. Il Consiglio federale 'No Future' è in marcia." Ma la presidente dei Verdi ha subito ripreso toni combattivi, evocando il voto del 24 novembre, quando la popolazione ha respinto il progetto di ampliamento della rete delle strade nazionali.

Una legislatura di referendum

"Nessuno può toglierci questa vittoria", ha dichiarato Mazzone davanti a più di cento delegati a Peseux, nel comune di Neuchâtel, ricordando che gli osservatori davano al referendum pochissime possibilità di successo. Riferendosi a questo successo, la presidente ecologista ha parlato di una legislatura di referendum se il Consiglio federale non presterà - dal punto di vista dei Verdi - maggiore attenzione alle questioni sociali. Nel suo discorso, interrotto più volte da applausi, la ginevrina che compie oggi 37 anni ha ricordato i valori che animano i Verdi: "Una Svizzera più aperta, più solidale, più ecologica". Ha dunque chiesto il rafforzamento dei diritti fondamentali e il rispetto di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro identità di genere.

L'Europa si confronta con Trump

Mazzone non ha mancato di commentare il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, evocando tempi bui. "Ci aspettiamo il peggio già da quando è stato eletto. Ma quando accade effettivamente, con una violenza come quella di questa settimana, non è meno rivoltante e terrificante." Di fronte a questa evoluzione i Verdi hanno invitato la Svizzera a rafforzare i suoi legami con l'Europa. "Gli accordi per un rapporto più stretto sono ora sul tavolo. Proprio ora, noi diciamo 'sì'", ha dichiarato la presidente chiedendo la protezione dei salari. "Non è l'Europa ad essere pericolosa - , ha aggiunto -. È la ritirata".

Iniziativa per congedo parentale

Al termine di un vivace dibattito, i delegati hanno anche approvato - con 108 voti favorevoli, cinque contrari e otto astensioni - il lancio dell'iniziativa per un "congedo familiare" di 18 settimane, concesse a entrambi i genitori. La raccolta di firme sarà lanciata il 2 aprile. I Verdi ritengono che questo modello stabilisca una pari responsabilità per ciascun genitore e incoraggi le donne a tornare sul mercato del lavoro: a loro avviso 14 settimane di congedo maternità e 2 di congedo paternità sono del tutto inadeguate per accogliere un neonato. Ai presenti che ritenevano che la durata del congedo fosse insufficiente rispetto alla situazione in altri paesi europei la consigliera nazionale vodese Léonore Porchet ha spiegato che "abbiamo proposto qualcosa di realizzabile, altrimenti avremmo dovuto aspettare ancora altri decenni". L'alleanza che sta dietro a questa iniziativa comprende rappresentanti di ambienti economici, sociali e politici e membri del Centro, dei Verdi, dei Verdi liberali, di Alliance F e di Travail.Suisse. Secondo gli ecologisti, il Partito socialista, che non ha aderito all'alleanza, ha comunque inviato segnali positivi. Si prevede che il PS affronterà la questione durante la prossima riunione del Congresso, l'organo supremo del partito, il 22 febbraio.