Votazioni
I Verdi raccomandano "sì alla 13esima AVS e no all'ampliamento autostradale"
© CdT/Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
9 mesi fa
Il partito invita anche a votare no all'innalzamento dell'età di pensionamento a 66 anni.

Riuniti in assemblea oggi a Lucerna, i delegati dei Verdi hanno espresso le loro raccomandazioni di voto su tre temi. Raccomandano un sì alla tredicesima AVS, un no all'innalzamento dell'età di pensionamento a 66 anni e un secondo no all'ampliamento delle autostrade. Nessuna sorpresa dunque nelle indicazioni sulle due iniziative relative all'AVS, sottoposte al voto di popolo e Cantoni il 3 marzo. Con 125 voti favorevoli e tre astensioni i delegati hanno detto sì all'iniziativa "Vivere meglio la pensione (Iniziativa per una 13esima mensilità AVS)", lanciata dall'Unione sindacale svizzera (USS). All'unanimità hanno bocciato quella "Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile (Iniziativa sulle pensioni)", promossa dai Giovani liberali radicali, ha indicato il partito.

"Più strade significa solo una cosa: più traffico"

I delegati sono stati unanimi anche nell'opposizione all'ampliamento delle autostrade nei tratti nevralgici. Secondo i Verdi, "più strade significa solo una cosa: più traffico". Contro il progetto l'Associazione traffico e ambiente (ATA) ha lanciato con successo il referendum. Il Parlamento ha approvato in totale sei progetti, fra cui l'allargamento a tre corsie per direzione dell'asse Le Vengeron (GE) - Coppet (VD) - Nyon (VD), per una lunghezza di 19 chilometri, e ancora l'allargamento della tratta Wankdorf-Schönbühl (BE), che verrebbe portata a otto corsie totali. Sul tema si voterà con ogni probabilità quest'anno.

Glättli: "Il clima ha bisogno dei Verdi"

A Lucerna, il presidente uscente dei Verdi, Balthasar Glättli, ha invitato i membri del partito a rimanere uniti nella lotta per la protezione del clima. "L'anno più caldo mai registrato, il 2023, è alle nostre spalle. E il prossimo probabilmente è già iniziato", ha detto ai delegati. "Il clima ha bisogno dei Verdi, ora più che mai", ha dichiarato, stando a un comunicato, il consigliere nazionale zurighese, per l'ultima volta nella veste di presidente del partito. Glättli ha annunciato di rinunciare alla carica dopo i pessimi risultati del suo partito alle ultime elezioni federali. Ha manifestato il suo sostegno alla Legge sull'approvvigionamento elettrico (LAEl), contro cui è stato promosso il referendum da personalità attive nella protezione della natura. La norma va sostenuta perché promuove lo sviluppo delle energie rinnovabili al fine di raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette di CO2, ha detto. L'enorme potenziale dell'energia solare dovrebbe finalmente essere sfruttato appieno in futuro.

Un quadro cupo per la situazione mondiale

Lo zurighese ha dipinto un quadro cupo dell'attuale situazione mondiale: "non sono solo il clima e la natura a essere in crisi. Guerre e conflitti influenzano la vita quotidiana di innumerevoli persone". Glättli ha anche espresso la sua preoccupazione per il rafforzamento dei partiti di estrema destra in molti Paesi. I Verdi, dopo il secondo miglior risultato della loro storia nelle elezioni del Consiglio nazionale, hanno una responsabilità. A suo avviso, il partito è l'alternativa alle manie di grandezza. Gli ecologisti sostengono una politica ambientale che rispetta la natura e i suoi limiti.

Una risoluzione per rafforzare la diversità dei media

Oggi i delegati hanno pure approvato una risoluzione volta a rafforzare la diversità dei media. Vista la difficile situazione dei media svizzeri, i Verdi chiedono al Governo di rafforzare la Società svizzera di radiotelevisione (SSR) invece di smantellarla, portando in particolare il canone di 300 franchi. "La SSR svolge un ruolo essenziale in Svizzera: incoraggia la diversità di opinione e fornisce accesso a un'informazione indipendente ed equilibrata", ha dichiarato Delphine Klopfenstein Broggini (GE).

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