Politica federale
Identità elettronica, lanciati nuovi referendum
Ats
4 ore fa
Sono quattro i partiti ed associazioni ad essersi pronunciati contrari al progetto di identità elettronica. Gli oppositori si dicono preoccupati per l'ordine democratico e liberale.

Anche il Partito pirata, l'Associazione Amici della Costituzione e il movimento Aufrecht (traducibile con ritto, onesto), un giorno dopo il movimento Mass Voll (letteralmente, la misura è colma), hanno annunciato il lancio di un referendum contro l'identità elettronica. Amici della Costituzione, Aufrecht e Mass Voll sono nati durante la pandemia di Covid-19 in particolare per lottare contro la discriminazione di chi si sottoponeva alla vaccinazione.

Di cosa si tratta?

Il Partito pirata dice no "a un pericoloso passaporto svizzero digitale". La legge che instaura l'identità elettronica è stata accolta dal parlamento durante la scorsa sessione invernale. La sua introduzione è prevista per il 2026, ma se la raccolta delle firme - iniziata oggi - riuscirà, gli svizzeri saranno chiamati ad esprimersi sull'oggetto. Per trovare le canoniche 50'000 sottoscrizioni, c'è tempo fino al 19 aprile. Qualora dovesse davvero diventare realtà, il documento virtuale, gratuito e facoltativo, sarà utilizzabile tra le altre cose per richiedere un estratto del casellario giudiziario, una patente di guida o una prova di residenza. Ma sarà anche possibile un impiego nel mondo fisico, tramite un'applicazione per smartphone, ad esempio per dimostrare la propria età al momento dell'acquisto di alcolici.

L'opposizione: esistono già strumenti validi

Il Partito pirata però non ci sta. La nuova identità elettronica permette l'uso improprio di dati personali sensibili e non fornisce una protezione sufficiente contro il crescente numero di attacchi informatici, sostiene in una nota odierna. La legge viola quindi la sfera privata dei cittadini e mette a repentaglio le loro libertà democratiche. La formazione ritiene inoltre che il vero scopo di questa novità "rimane un mistero". A suo dire infatti, per i possibili impieghi menzionati come le procedure amministrative e la verifica dell'età, esistono già validi strumenti: nel primo caso un sistema di login per i siti della Confederazione, nel secondo la tradizionale carta d'identità. Secondo il partito, grazie a tale mezzo digitale aziende private potranno raccogliere, collegare e analizzare dati a loro piacimento e tracciare profili comportamentali dei cittadini. Essi potrebbero poi essere utilizzati a fini pubblicitari o d'influenza politica.

Anche Amici della Costituzione e Aufrecht hanno deciso di lanciare un referendum

Anche i comitati degli Amici della Costituzione e di Aufrecht hanno deciso - all'unanimità, si legge in un loro comunicato - di lanciare un referendum. A loro avviso, la trasformazione digitale offre innegabilmente delle opportunità, ma comporta anche notevoli rischi per l'ordine democratico e liberale. L'introduzione dell'identità elettronica comporta il rischio di creare un sistema di sorveglianza generalizzato, mettendo a repentaglio la libertà personale e la protezione dei dati.