Il servizio indipendente della Diocesi di Basilea per l'annuncio di abusi sessuali tra il 12 settembre 2023 e ieri ha ricevuto 141 segnalazioni. Nel 96% dei casi non è più possibile avviare un procedimento penale. Questi casi infatti riguardano persone accusate già decedute, abusi sessuali prescritti (compiuti nel periodo 1930-2010) e segnalazioni in cui non sono noti o identificabili né l'accusato, né la presunta vittima, né lo svolgimento dei fatti, indica un comunicato odierno del vescovado, che ha voluto tracciare un bilancio intermedio delle sue attività in merito agli abusi sessuali di competenza della diocesi.

Il 12 settembre 2023 è la data in cui storici dell'Università di Zurigo hanno pubblicato uno studio, commissionato da tre organismi cattolici, tra cui la Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), che ha censito un migliaio di abusi sessuali commessi da preti e membri di ordini religiosi dagli anni Cinquanta del secolo scorso. I ricercatori suppongono che gli episodi siano più numerosi. Uno studio complementare sarà pubblicato nel 2027.

Il servizio indipendente della diocesi di Basilea, di fatto lo studio di legali Hess Advokatur AG, ha indirizzato al vescovo Felix Gmür raccomandazioni in merito a 93 dei 141 annunci. Cinque denunce penali presentate dalla diocesi di Basilea sono tuttora nelle mani degli inquirenti. "Nel caso degli altri presunti abusi sessuali denunciati dalla diocesi (di cui nella nota non viene riferito il numero), i procedimenti (...) sono stati chiusi senza condanna". Sempre dal 12 settembre 2023, 27 domande d'indennizzo sono state trasmesse alla commissione ad hoc della CVS. Sono state accolte tutte. La diocesi di Basilea, con sede a Soletta, comprende i cantoni di Argovia, Berna, Basilea Campagna, Basilea Città, Giura, Lucerna, Sciaffusa, Soletta, Turgovia e Zugo. Con oltre un milione di cattolici è il più grande vescovado della Svizzera.