Svizzera
Il canton Zurigo vieta l'acquisto di rottweiler dall'anno prossimo
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Keystone-ats
4 mesi fa
Il Governo ha preso la decisione dopo due episodi recenti che hanno visto coinvolta questa razza di cani e in cui diverse persone sono rimaste ferite.

Dal prossimo primo gennaio non sarà più possibile acquistare rottweiler nel canton Zurigo. Lo ha deciso il governo dopo due episodi recenti che hanno visto coinvolta questa razza di cani e in cui diverse persone, fra le quali bambini, sono rimaste ferite.

Proteggere la popolazione

Il divieto di acquisto di rottweiler ha lo scopo di proteggere la popolazione, scrive in una nota odierna l'esecutivo cantonale. La stazza di questi animali e i loro potenti morsi possono infatti causare lesioni particolarmente serie. Per questo, tali cani "rappresentano un pericolo potenziale maggiore" rispetto ad altri.

Gli ultimi episodi

Alla fine di ottobre, ad Adlikon (ZH), un rottweiler di un anno aveva ferito varie persone, tra cui un bambino di cinque anni al braccio e una di sette al braccio e una gamba. All'inizio di dicembre invece, a Winterthur, sempre nel canton Zurigo, un bimbo pure di cinque anni ha riportato gravi lesioni alla testa e ha dovuto essere operato.

Registrati 350 rottweiler nel Cantone

Attualmente, nel cantone sono registrati circa 350 rottweiler, che rappresentano lo 0,5% della popolazione canina, precisa il governo zurighese. I proprietari possono richiedere un'autorizzazione per continuare a tenerli: la domanda deve essere presentata all'ufficio veterinario entro sei mesi dall'entrata in vigore delle nuove norme.

Anche incroci interessati dall'obbligo

Anche gli incroci che contengono più del 10% di sangue rottweiler sono interessati dall'obbligo di ottenere un'autorizzazione. I cani saranno anche sottoposti a una valutazione caratteriale, al fine di valutare la loro potenziale pericolosità. "I proprietari hanno una grande responsabilità e la maggior parte di loro la assume molto bene", ha dichiarato, citata nel comunicato, la presidente del governo Natalie Rickli. "Il divieto è una misura preventiva", aggiunge l'ex consigliera nazionale dell'UDC.