
Un presunto boss di una banda di "falsi poliziotti" che operava in Svizzera dalla Turchia, arrestato lo scorso febbraio nel suo paese ed estradato nella Confederazione, sarà processato il prossimo 26 maggio a Berna. La procura cantonale lo ritiene coinvolto a livello organizzativo nella truffa ai danni di 14 anziani in vari cantoni.
Le accuse
Definito dagli investigatori un "falso poliziotto di alto rango", lo svizzero 36enne ha commesso le sue truffe tra il giugno 2020 e il novembre 2021. Il ministero pubblico bernese lo accusa di truffa per mestiere e riciclaggio di denaro qualificato. Secondo gli inquirenti, avrebbe effettuato lui stesso le telefonate fraudolente. Avrebbe anche cercato tramite social media persone in Svizzera, incaricandole di riscuotere il denaro presso le vittime e di trasferirlo poi in fondi in Turchia. Si sarebbe occupato personalmente della loro istruzione in queste attività illegali.
Circa mezzo milione di importi
La procura parla complessivamente di un importo illecito pari a circa mezzo milione di franchi. A ciò si aggiungerebbero circa 51'000 franchi provenienti dal riciclaggio di denaro. Trattandosi di un "dirigente" della banda, l'uomo ha incassato una quota del bottino piuttosto elevata. È la prima volta in Svizzera che un membro di così alto rango di una banda di truffatori deve rispondere delle proprie azioni davanti alla giustizia, sottolinea la procura. Nella maggior parte dei casi, infatti, si riesce a catturare solo le pedine più piccole, incaricate di incassare il denaro.