
Quella della Commissione federale vuole essere una mossa anticipatoria per ovviare ai possibili disagi causati dalla mancanza di approvvigionamento elettrico. Il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) ha considerato l'idea di anticipare la messa in funzione di due o tre centrali a gas, la cui costruzione era inizialmente prevista per il 2025. L'attivazione di queste centrali non sarà continua: "Le centrali", si legge nel comunicato stampa del Consiglio federale, "verrebbero attivate soltanto in presenza di situazioni eccezionali e in modo coordinato con la riserva di energia idroelettrica, qualora temporaneamente il mercato elettrico non sia più in grado di coprire la domanda".

Fare fronte ad una crisi energetica
La strategia del Consiglio federale arriva in risposta ad alcune preoccupazioni espresse da enti politici e non, come nel caso di EconomieSuisse e PS sulla scarsità alla quale la Svizzera potrebbe far fronte. Il DATEC ha così iniziato delle indagini presso le principali centrali elettriche per poter constatare il loro funzionamento anche con fonti energetiche di riserva (olio biocombustibile e fonti idroelettriche). "Dagli accertamenti eseguiti dal DATEC è emerso che sarebbe disponibile un potenziale complessivo di oltre 300 MW di potenza da impiegare a fine inverno", si legge nella nota. "Il Consiglio federale ha deciso che, in vista della stipula di un contratto, il DATEC e il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) sono autorizzati ad avviare trattative con i fornitori". Le centrali elettriche di riserva saranno inizialmente disciplinate tramite un'ordinanza che entrerà in vigore al più tardi a febbraio 2023, per poi essere sostituita con le prescrizioni legali necessarie. Inoltre, la Confederazione sta valutando di utilizzare i 300 generatori di emergenza come centrali elettriche di riserva, ma questo comporterebbe chiedere il consenso dei proprietari. La questione verrà approfondita ulteriormente.
Cambiamenti possibili nell'ambiente
Data la situazione di emergenza, il Consiglio federale ha anticipato la possibilità di un innalzamento dei limiti legali dell'inquinamento fonico e atmosferico, affinché le centrali di riserva possano funzionare correttamente nel periodo tra febbraio e maggio 2023; nel report si legge che "ciò è necessario qualora, in presenza di una situazione critica sul fronte dell’approvvigionamento elettrico, tali impianti debbano restare in esercizio per più di 50 ore all’anno". Per quel che concerne la rete di trasporto, la mancanza di energia verrà ovviata con l'aumento della tensione di esercizio nei principali elettrodotti. Di questo se ne occuperanno il DATEC e il DEFR, sotto mandato del Consiglio Federale.