La comunicazione scientifica e il dialogo tra il pubblico e la scienza si sono rilevati di cruciale importanza in molte occasioni negli ultimi anni, in particolare con la pandemia di Covid-19. Un gruppo di esperti delle Accademie svizzere delle scienze ha fornito un primo rapporto sul tema e ha formulato venti raccomandazioni.
Perseverato negli sforzi
In generale, gli studi mostrano che la popolazione svizzera percepisce in modo positivo la scienza e che la fiducia accordata a quest’ultima è ampiamente diffusa, hanno comunicato oggi le Accademie. Il rapporto mostra anche che le organizzazioni scientifiche e gli istituti di istruzione superiore hanno perseverato nei loro sforzi di comunicazione con il pubblico. Una vasta gamma di supporti di comunicazione scientifica è a disposizione del pubblico (musei, centri scientifici, caffè scientifici, conferenze pubbliche, media e reti sociali).
Fake news dietro l’angolo
Tuttavia, gli autori suggeriscono alcuni miglioramenti. Una piccola ma non trascurabile parte della popolazione non ha fiducia nella scienza. Il rapporto indica anche che molti scienziati si astengono dal comunicare con il pubblico a causa della mancanza di formazione e perché non si sentono sostenuti dal sistema scientifico, soprattutto in situazioni di crisi. Infine, viene sottolineato anche il fatto che molti giornalisti scientifici lavorano in condizioni difficili. Il rapporto mostra inoltre che le piattaforme digitali sono diventate importanti fonti di informazione sulla scienza, soprattutto per i giovani, ma che possono aprire la porta a “fake news” e alla disinformazione.
Slancio della pandemia
Il gruppo di esperti formula quindi venti raccomandazioni per migliorare la situazione. Mike S. Schäfer dell’Università di Zurigo e portavoce del gruppo di esperti, non vede al momento alcuna inversione di tendenza nella crisi del giornalismo scientifico degli ultimi anni. Tuttavia, la pandemia di coronavirus gli ha dato una spinta. “Dovremmo approfittare di questo slancio per sviluppare nuovi modelli di organizzazione e di finanziamento e costruire le strutture necessarie”, ha detto Schäfer a Keystone-ATS. Il gruppo di esperti comprendeva 16 specialisti attivi nella ricerca, comunicazione e giornalismo scientifico provenienti da tutte le regioni linguistiche.
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