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"Il finanziamento uniforme delle cure è antisociale"
©Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
3 mesi fa
Ne è convinto il comitato che sostiene il referendum, lanciato dal Sindacato svizzero dei servizi pubblici (VPOD/SSP), col sostegno dell'Unione sindacale svizzera (USS), Unia, del PS e dei Verdi.

Il finanziamento uniforme delle cure sanitarie, su cui si voterà il prossimo 24 di novembre, rischia di peggiorare la qualità delle cure e provocare un ulteriore aumento dei premi malattia. Ne è convinto il comitato che sostiene il referendum, lanciato dal Sindacato svizzero dei servizi pubblici (VPOD/SSP), col sostegno dell'Unione sindacale svizzera (USS), Unia, del PS e dei Verdi. Il VPOD/SSP teme che la riforma, frutto di 14 anni di lavoro parlamentare, favorisca eccessivamente le casse malattia, che potrebbero di conseguenza aumentare ulteriormente i premi in un frangente già caratterizzato da un incremento dei costi ormai diventati insostenibili per molte famiglie.

La riforma

La riforma, scaturita da un'iniziativa parlamentare inoltrata nel 2009 dall'ex consigliera nazionale Ruth Humbel (Centro/AG), è stata approvata dal parlamento il 18 dicembre scorso. Nel corso dei lavori, le Camere hanno inserito nella legge, su insistenza dei Cantoni, anche l'assistenza a domicilio e negli istituti medicalizzati. Questi servizi, assai costosi, sono in parte a carico dei Cantoni, che quindi si vedranno alleggerita la fattura. La legge prevede il finanziamento uniforme dei servizi ambulatoriali e stazionari da parte dei Cantoni e delle casse malattia. Attualmente, i Cantoni, e quindi i contribuenti, finanziano almeno il 55% delle prestazioni ospedaliere, mentre il resto è a carico delle casse, ovvero di chi paga i premi. Nel settore ambulatoriale, il 100% dei servizi è coperto dalle casse malattia. Poiché le cure ambulatoriali sono meno care rispetto a quelle stazionarie, la tendenza è quella di far maggiormente ricorso all'ambulatoriale, un'evoluzione che tuttavia pesa sempre di più sugli assicuratori, come hanno sottolineato diversi deputati durante i dibattiti. Su questo aspetto centrale, i due rami del Parlamento hanno infine raggiunto un compromesso: i Cantoni dovranno pagare il 26,9% delle cure ambulatoriali. Il 73,1% restante sarà finanziato dagli assicuratori, indipendentemente dal fornitore e dal luogo in cui vengono erogati i servizi.

Franchigia paziente

I pazienti dovranno pagare la franchigia, la quota-parte e il contributo ai costi specifici per le cure specifiche ricevute, fissato in 23 franchi al giorno. Quest'ultimo onere si applica in particolare a coloro che ricevono cure a domicilio o fornite da istituti medico-sociali, in particolare alle madri che partoriscono a casa. La remunerazione degli ospedali e dei centri per partorienti non elencati non subirà alcuna modifica. Questi istituti sono convenzionati con gli assicuratori, ma non sono presenti negli elenchi cantonali e quindi non ricevono il 55% versato dai Cantoni. Ricevono solo il 45% versato dagli assicuratori. Per quanto attiene al controllo dei costi, le Camere hanno infine stabilito che i Cantoni devono avere accesso a tutte le fatture ospedaliere originali, comprese quelle ambulatoriali. Devono inoltre poter rifiutare di coprire i costi se non sono soddisfatte le condizioni formali. I cantoni potranno appellarsi al tribunale delle assicurazioni. I pazienti non potranno rivolgersi a un'organizzazione di pazienti per controllare le loro fatture. La sorveglianza sarà affidata all'Ufficio federale della sanità pubblica. Tuttavia, i Cantoni avranno accesso ai dati necessari per monitorare i fornitori di servizi, la pianificazione ospedaliera, le case di cura e i centri per le nascite, nonché per limitare il numero di medici.