
Nessun musulmano e relativamente pochi aconfessionali: in Consiglio nazionale i deputati sono in gran parte protestanti, mentre nel Consiglio degli Stati prevalgono chiaramente i cattolici. È quanto risulta da un sondaggio presso i parlamentari pubblicato oggi dalla "Neue Zürcher Zeitung". I riformati - 83 seggi su 200 - rappresentano il 41,5% della Camera del popolo e sono quindi sovrarappresentati se si confronta il dato con quello dell'insieme della popolazione, dove la loro quota - secondo cifre dell'Ufficio federale di statistica - si ferma al 24,9%. Contribuiscono a questa situazione le piccole formazioni politiche, quali gli Ecoliberali e i Borghesi democratici, i cui esponenti sono in gran parte riformati. Tendenzialmente i protestanti si recherebbero inoltre alle urne in modo più assiduo rispetto all'elettorato cattolico. Dal canto loro i cattolici, perlopiù esponenti del PPD, occupano 75 seggi, con una proporzione simile a quella che si riscontra a livello di popolazione. Situazione inversa al Consiglio degli Stati, dove i cattolici detengono 27 seggi, contro gli 8 dei protestanti, con una quota del 58,7%, ben superiore al dato nazionale che si attesta al 37,3%. Sotto la cupola di Palazzo federale i parlamentari senza religione rappresentano il 13%, meno di quanto risulta a livello di popolazione (23,9%): si tratta perlopiù di deputati aderenti ai partiti di sinistra. Non vi sono invece musulmani, anche se rappresentano il 5% della società elvetica. Non esistono documenti ufficiali relativi all'appartenenza religiosa dei deputati svizzeri. L'inchiesta della NZZ è stata svolta sulla base di un questionario al quale hanno risposto 189 consiglieri nazionale e 42 consiglieri agli Stati.
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