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Il piano di risparmi della Confederazione non convince
Scolari
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Ats
3 ore fa
Il 48% della popolazione sarebbe contrario, mentre il 45% favorevole. A dirlo un sondaggio condotto da Sotomo.

Non convince il piano di risparmio presentato dal Consiglio federale a settembre, che mira a tagliare 3,7 miliardi di franchi a partire dal 2027. Secondo un sondaggio condotto da Sotomo, il 48% della popolazione sarebbe contrario, mentre il 45% favorevole. Il margine di errore è di 1,8 punti percentuali. La maggioranza dei simpatizzanti di UDC, PLR e Centro si è detta favorevole al pacchetto di misure. Nelle file di chi si riconosce nei Verdi, nei Verdi Liberali e nei Socialisti, le opinioni sono per contro ampiamente negative, indica l'istituto autore dell'inchiesta in una nota odierna.

Favorevoli alle entrate aggiuntive

Il Governo intende soprattutto tagliare le spese. Una maggioranza del 54% degli interpellati vorrebbe invece che almeno la metà del deficit fosse coperto da entrate aggiuntive. Solo i sostenitori di PLR e UDC sono in gran parte favorevoli ai risparmi. Secondo il sondaggio, il 53% degli intervistati vorrebbe l'introduzione di un'imposta sulle transazioni finanziarie come nuova fonte di entrate per la Confederazione. Circa quattro simpatizzanti su cinque di PS e Verdi sono favorevoli, mentre poco più della metà di quelli del Centro e dei Verdi Liberali lo sono. In generale, chi si riconosce nelle idee del PLR e dell'UDC è più reticente all'idea di nuove tasse. Ma un terzo di loro potrebbe comunque immaginarne una sulle transazioni finanziarie, secondo Sotomo.

"Sì" alla riduzione dei privilegi fiscali

Solo l'8% degli intervistati si è detto favorevole all'idea di aumentare le entrate riducendo i privilegi fiscali sul ritiro del capitale del secondo e terzo pilastro. Questa misura fiscale, proposta dal Consiglio federale, incontra scarso entusiasmo tra la popolazione. L'introduzione di un'imposta sui guadagni immobiliari a livello federale - seconda misura per aumentare le entrate proposta dal gruppo di esperti incaricato dal Consiglio federale, ma non adottata dal Governo - ha riscosso un consenso molto più ampio: il 32% degli intervistati si è detto favorevole e il 19% contrario.

Disaccordo sui sacrifici da fare

Dal sondaggio emerge anche un forte disaccordo sui settori in cui sarebbe necessario fare sacrifici. La percentuale maggiore (41%) è favorevole a tagliare gli aiuti allo sviluppo, seguita da chi vuole ridurre i sostegni ai media (36%), quindi da coloro che sono favorevoli a risparmiare sull'esercito (35%). Le spese per l'AVS e l'AI non sono invece contestate, né a sinistra né a destra. Quasi due terzi degli interpellati si sono detti favorevoli a non effettuare alcun risparmio in questi due settori. Un'ampia maggioranza (57%) si oppone anche ai tagli all'istruzione, alla ricerca e all'innovazione, nonché ai trasporti pubblici (54%). Il sondaggio è stato condotto online tra il 28 ottobre e l'11 novembre. Secondo l'istituto Sotomo, riflette le opinioni della popolazione di tutte le regioni linguistiche. Sono state utilizzate le risposte di 3'080 persone.

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