Un migliaio di persone, fra cui i consiglieri federali Ignazio Cassis e Karin Keller-Sutter, si sono riunite oggi alla pista di ghiaccio di Friburgo per la Giornata del PLR. Il presidente del partito Thierry Burkart ha ricordato che lo Stato federale è un "successo liberale-radicale". Il PLR ha fondato lo Stato federale in qualche settimana nel 1848 e ha vegliato per tutti questi anni sulla coesione nazionale, essendo sempre presente in governo, ha evidenziato il "senatore" argoviese. A suo avviso, il modello svizzero, invidiato all'estero, è ora attaccato ogni giorno da ogni parte e quindi in pericolo.
Keller-Sutter: "La Costituzione un capolavoro"
"La nostra Costituzione, scritta in 51 giorni, è un capolavoro", ha dichiarato invece Keller-Sutter. "È una bussola liberale che ci guida e che ci dice che il privato viene prima dello Stato e la libertà prima della ridistribuzione", ha aggiunto la sangallese.
Sguardo alle federali
Riguardo alle elezioni federali, distanti ormai una cinquantina di giorni, Burkart ha rimarcato come le idee liberali-radicali siano contro la politica dell'innaffiatoio della sinistra, la cultura verde del proibizionismo e l'immobilismo conservatore della destra isolazionista. "Siamo i soli ad apportare soluzioni e correttivi al sistema", che sia nella previdenza vecchiaia, nella sanità o nell'energia, ha detto il presidente. "Dobbiamo batterci contro le politiche di blocco, l'impoverimento dei cittadini, le false promesse e l'isolamento", ha scandito l'argoviese.
La vicenda Credit Suisse
Il consigliere agli Stati ha anche gettato uno sguardo all'indietro parlando della vicenda Credit Suisse e lodando Keller-Sutter, "che ha agito in modo perfetto, salvando la Svizzera. Cosa sarebbe successo se al suo posto ci fosse stato un PS o un UDC?", si è retoricamente chiesto.
Freno all'indebitamento
Il dna del PLR è quello di trovare soluzioni per andare avanti invece di innescare polemiche, ha proclamato la ministra delle finanze, accolta dai presenti con una standing ovation. Keller-Sutter ha poi toccato il tema del freno all'indebitamento, ribadendo che "se abbiamo potuto aiutare le aziende e la cultura durante il periodo del Covid è perché in passato avevamo risparmiato".
Cassis richiama alla responsabilità
Da parte sua, Cassis ha affermato che "vengo guardato in modo strano all'Onu, dove si parla di diritti, quando dico che bisogna anche assumersi le proprie responsabilità. La gente ha in parte smarrito il significato di questo concetto". In vista dell'appuntamento alle urne del mese di ottobre, il ministro degli esteri ha sottolineato che "dobbiamo mobilitarci se non vogliamo essere troppo deboli nel prossimo Parlamento". Spazio anche per una lode al sistema elvetico. "Nessun Paese ha un funzionamento così complesso e allo stesso tempo così flessibile", ha dichiarato con orgoglio il ticinese.