Viabilità
"Il potenziamento delle strade nazionali aumenta la sicurezza e riduce il traffico"
©Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
4 ore fa
Sono le argomentazioni presentate oggi in conferenza stampa a Berna dall'Alleanza "Sì - garantire il futuro delle strade nazionali". Il progetto di legge è della massima importanza per la popolazione, per i pendolari, per il turismo, e per l'economia nel suo complesso, compresi la logistica, il commercio e le piccole e medie imprese, ha dichiarato il consigliere agli Stati Fabio Regazzi (Centro/TI) e presidente dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM).

Il potenziamento delle strade nazionali è importante per la sicurezza e per evitare che il traffico si trasferisca nelle città e sulle reti secondarie. Sono le argomentazioni presentate oggi in conferenza stampa a Berna dall'Alleanza "Sì - garantire il futuro delle strade nazionali" a sostegno del tema sul quale il popolo è chiamato a esprimersi il prossimo 24 novembre. Il progetto di legge è della massima importanza per la popolazione, per i pendolari, per il turismo, e per l'economia nel suo complesso, compresi la logistica, il commercio e le piccole e medie imprese, ha dichiarato il consigliere agli Stati Fabio Regazzi (Centro/TI) e presidente dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM).

6 progetti nel decreto federale

Il decreto federale sulla Fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali comprende sei progetti per un costo di 5,3 miliardi di franchi. Un sì a questo progetto è un sì alla riduzione dei colli di bottiglia sulle strade nazionali e quindi alla diminuzione degli ingorghi e a un aumento della sicurezza, ha sottolineato Regazzi, aggiungendo che il progetto gode del sostegno da parte del Consiglio federale e del Parlamento, dei partiti e gruppi parlamentari borghesi come anche dell'insieme dell'economia del nostro Paese. "Le strade nazionali sono un pezzo importante del puzzle per assicurare l'efficacia dell'insieme della rete di trasporti", ha sottolineato il consigliere agli Stati Pascal Broulis (PLR/VD). Abbiamo bisogno delle ferrovie e della strada: è importante che il sistema funzioni nel suo insieme, ha detto il consigliere nazionale Thomas Hunter (UDC/SH). Tale concetto è stato messo in evidenza anche dal consigliere agli Stati Thierry Burkart (PLR/AG): sia il traffico delle persone che quello delle merci dipendono dai due mezzi di trasporto, ha dichiarato. Noi, ha detto Burkart, prendiamo l'auto per recarci in stazione poi il treno per percorrere lunghe distanze. Allo stesso modo le merci vengono trasportate da più lontano su rotaia e poi raggiungono il negozio su camion. Mettere in antitesi strade e ferrovie non farebbe che nuocere al sistema, ha puntualizzato.

Quasi 50mila ore di ingorghi

Tutti pagano il costo del traffico congestionato che continua ad aumentare, con oltre 48'800 ore di ingorghi solo sulle strade nazionali, ha puntualizzato Burkart, aggiungendo che l'Ufficio federale delle strade (USTRA) ha calcolato un aumento del 22,4% nel 2023 rispetto all'anno precedente. Broulis ha messo in evidenza il costo del tempo perso nel traffico: restare bloccati in colonna ci fa perdere del tempo che potremmo meglio investire, lavorando o trascorrendolo in famiglia o rilassandoci. La Svizzera del 2030-2040 non sarà più la Svizzera del 2024: occorre adattare le strutture, ha detto da parte sua il consigliere agli Stati Mauro Poggia (MCG/GE). I mezzi finanziari necessari provengono dal Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA), alimentato dagli utenti della strada in particolare attraverso la vignetta e la tassa di circolazione.

Aspetti positivi della terza canna nel Gubrist

La consigliera nazionale Elisabeth Schneider-Schneider (Centro/BL) ha portato l'esempio degli aspetti positivi dell'apertura della terza canna del tunnel del Gubrist:, il traffico nei sei mesi successivi è diminuito fino al 20% sulle parti della rete stradale considerate come tipiche vie di aggiramento del Gubrist. Ciò significa meno ingorghi, meno tamponamenti, meno rischi per pedoni e ciclisti e un miglior passaggio per le squadre di soccorso in caso di incidenti, ha detto. Gli ingorghi, ha poi sottolineato, non solo un pericolo per la sicurezza, ma hanno anche un impatto sull'ambiente, perché questo tipo di traffico emette molti più gas di scarico rispetto al traffico normale.