Oltre 400 persone si sono ritrovate il giorno dopo la sentenza della Corte internazionale di giustizia contro Israele per genocidio. I 400 manifestanti hanno dimostrato la loro solidarietà nella prima manifestazione autorizzata a piedi a Berna dall'inizio degli scontri, comunica il collettivo Bern4Palestine.
Le rivendicazioni
"Centinaia di persone sono state uccise ogni giorno senza che ci fosse permesso di camminare per la città ed esprimere la nostra rabbia, il nostro dolore e la nostra solidarietà", ha affermato uno degli oratori. "La manifestazione di oggi si è svolta con 113 giorni di ritardo a causa della repressione delle autorità. Per 113 giorni la popolazione palestinese è stata bombardata senza che alla popolazione di Berna fosse data la possibilità di manifestare".
"Durante questi 113 giorni, almeno 25.700 persone sono state uccise a Gaza, tra cui oltre 10.000 bambini, molte altre sono disperse e la situazione umanitaria è catastrofica", prosegue il comunicato. "Il genocidio, per il quale Israele è stato incriminato dalla Corte internazionale di giustizia dell'Aia, è osservato in tempo reale da persone di tutto il mondo. La frustrazione per il fatto che oggi non c'è alcun segno di arresto del genocidio è ancora più grande. Per questo motivo, noi in Svizzera non vogliamo rimanere in silenzio".
Il giorno della memoria
Nei vari interventi i temi discussi sono stati "genocidio, apartheid e colonialismo", si indica nel comunicato stampa. L'attenzione non è stata rivolta solo alla questione palestinese: "anche le vittime dell'Olocausto sono state commemorate nella giornata internazionale di ricordo del genocidio compiuto dalla Germania contro il popolo ebraico e altre minoranze come Sinti e Rom, disabili e queer. Il genocidio non può mai essere giustificato, né ieri né oggi".
L'auspicio
Il comunicato si chiude sull'auspicio che venga presto avviato un cessate il fuoco immediato e permanente, in ragion del fatto che "ogni giorno senza cessate il fuoco, altre persone vengono uccise, bombardate, viene loro negata l'acqua potabile o le cure mediche. Ogni giorno senza cessate il fuoco, muoiono persone che oggi sarebbero ancora vive se ieri ci fosse stato un cessate il fuoco".