
No a un controprogetto indiretto all'iniziativa sulla SSR "200 franchi bastano!". Lo ha deciso la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati (CTT-S), respingendo in questo modo un progetto dell'omologa commissione del Nazionale. La CTT-S è del parere che i punti chiave dell’iniziativa commissionale - che riprende in larga parte le proposte dell'iniziativa popolare - siano formulati in modo troppo vago e che l’elaborazione delle modifiche di legge risulterebbe pertanto difficile.
Il controprogetto
La decisione della CTT-N di presentare un'iniziativa parlamentare quale controprogetto indiretto all'iniziativa di UDC, Unione svizzera delle arti e mestieri e giovani liberali-radicali, era stata accolta con un solo voto di scarto (13 voti a 12) lo scorso 14 gennaio. I punti chiave della proposta includono la diminuzione del canone per le famiglie, l'esenzione totale dal canone per le imprese, un ampliamento delle competenze dell'Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva (AIRR), un obbligo di cooperazione tra la SSR e le emittenti private (in particolare nell'ambito dei diritti sportivi) con l'iscrizione del principio di sussidiarietà, nonché il mantenimento dell'odierna quota del canone a favore delle emittenti radiotelevisive titolari di una concessione con mandato di prestazioni e partecipazione al canone secondo la Legge federale sulla radiotelevisione (LRTV).
La reazione sindacale
Dopo il "No" della Commissione del Consiglio degli Stati, l'analoga commissione della Camera bassa può ora decidere di abbandonare la sua proposta o di sottoporla al Consiglio nazionale. In una presa di posizione giunta dopo la notizia della decisione della Commissione degli Stati, il Sindacato svizzero dei media Ssm "rivolge un appello urgente ai membri della Commissione del Consiglio nazionale nonché a tutti i consiglieri e le consigliere nazionali, affinché considerino, nella loro decisione, la funzione essenziale e la rilevanza di un servizio pubblico mediale esaustivo e capillare per la Svizzera".