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Pur condividendo gli obiettivi dell'iniziativa popolare "Sì alla sicurezza dell'approvvigionamento medico", il Consiglio federale ritiene che non sia abbastanza efficace e pertinente. Raccomanda pertanto di respingerla e optare per un controprogetto diretto che sarà elaborato entro l'estate dal Dipartimento federale dell'interno (DFI). Quest'ultimo deve concentrarsi sugli aspetti più urgenti ed efficaci, ovvero i medicinali economici e più utilizzati, precisa il governo in una nota, aggiungendo che fra gli obiettivi vi è anche quello di colmare le lacune nelle responsabilità tra Confederazione, Cantoni e attori economici.
L'iniziativa
L’iniziativa intende migliorare l'approvvigionamento di agenti terapeutici e materiale medico importanti e trasferire alla Confederazione la responsabilità in questo ambito. Oltre a promuovere la ricerca, lo sviluppo e la fabbricazione di farmaci importanti in Svizzera, vuole anche assicurare la disponibilità di sufficienti scorte e la rimunerazione adeguata delle imprese incaricate. Mira infine ad assicurare catene di fornitura affidabili in collaborazione con l’estero, così come lo smercio ordinato di agenti terapeutici importanti in tutte le regioni del Paese.
Gli obiettivi del controprogetto
Il governo condivide queste preoccupazioni e intende anch'esso attribuire maggiori competenze alla Confederazione. I Cantoni, attualmente responsabili dell'assistenza sanitaria, e gli attori economici, a cui spetta la garanzia dell’approvvigionamento di agenti terapeutici e materiale medico, spesso dispongono di capacità limitate. Tuttavia, secondo il Consiglio federale, nell'iniziativa questo obiettivo è formulato in modo generico e include anche ambiti che non riguardano i problemi di approvvigionamento prioritari. L'esecutivo non vede per esempio necessità di intervento da parte della Confederazione in materia di smercio o di promozione della ricerca e dello sviluppo. Meglio concentrarsi - a suo dire - su quegli ambiti in cui risulta più efficiente un intervento centralizzato da parte dello Stato. Le attuali difficoltà di fornitura più frequenti riguardano i farmaci economici con un brevetto scaduto, come gli antidolorifici, i vaccini e gli antibiotici. Ed è proprio qui che attualmente la Confederazione non può intervenire per mancanza di competenze. Può agire solo qualora vi sia un rischio di gravi situazioni di penuria di medicamenti salvavita e in caso di epidemie o pandemie per lottare contro malattie trasmissibili, fortemente diffuse o maligne. Con il controprogetto diretto, la Confederazione riceverà un corrispondente mandato costituzionale che attuerà in collaborazione con i Cantoni e con il coinvolgimento degli attori economici.