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Iniziativa SSR: la commissione rinuncia al controprogetto
©Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
5 ore fa
La Commissione delle telecomunicazioni del Nazionale ha deciso di non formulare un controprogetto e raccomanda di respingere la proposta di modifica costituzionale.

Dopo aver incassato per due volte il "no" della commissione omologa degli Stati, la Commissione delle telecomunicazioni del Nazionale (CTT-N) ha annunciato oggi di aver rinunciato a formulare un controprogetto all'iniziativa popolare "200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)". La CTT-N raccomanda inoltre di respingere la proposta di modifica costituzionale. La prima proposta era stata formulata in gennaio: la CTT-N proponeva la diminuzione del canone per le famiglie e l'esenzione totale dal canone per le imprese. Nel sottolineare la necessità di disporre di una SSR forte e quadrilingue per la democrazia e l'informazione di qualità, la CTT-S aveva sostenuto come l'iniziativa commissionale fosse troppo vaga per permettere modifiche legislative efficaci.

I passi precedenti

In marzo la CTT-N era tornata alla carica chiedendo di esentare progressivamente le aziende dal pagamento del canone radio-tivù entro il 2035. Per la commissione degli Stati tale proposta era però superflua, in quanto riprendeva in gran parte il controprogetto indiretto già annunciato del Consiglio federale, a livello di ordinanza (che non richiede quindi modifiche di legge, ndr.). Quest'ultimo prevede non solo di ridurre il canone per le famiglie a 300 franchi all'anno, ma anche di esonerare le aziende con un fatturato annuo soggetto a IVA fino a 1,2 milioni di franchi (attualmente sono 500'000). Questo sgravio andrà a beneficio dell'80% circa delle aziende soggette all'IVA, soprattutto piccole e medie imprese. Prendendo atto del doppio rifiuto della Commissione delle telecomunicazioni degli Stati, la CTT-N ha discusso ieri di un altro controprogetto che prevedeva "un assetto più efficiente del servizio pubblico nel settore radiotelevisivo". Questa proposta è stata respinta con 14 voti contro 8 e 3 astensioni.

I contenuti dell'iniziativa

La CTT-N ha poi proseguito i lavori discutendo del contenuto dell'iniziativa popolare. A suo avviso, "la riduzione del canone richiesta comporterebbe un massiccio calo della qualità dell'offerta radiotelevisiva svizzera, che non sarebbe proporzionale allo sgravio finanziario annuo per famiglie e imprese". La Commissione fa presente che la tassa di ricezione finanzia "un'offerta giornalistica che copre tutte e quattro le regioni linguistiche". Secondo la Commissione delle telecomunicazioni, "per il funzionamento della democrazia diretta, ma anche per la coesione sociale in Svizzera, è necessario un servizio pubblico indipendente e completo nel settore dei media". Meglio quindi puntare sul controprogetto indiretto del governo, anche se avrà anch'esso "conseguenze sull'offerta". Il dossier è ora pronto per essere trattato dal plenum. Il Consiglio nazionale ne discuterà verosimilmente nella prossima sessione estiva.