Circolazione
“Introdurre anche in Svizzera le targhe personalizzabili”
©Gabriele Putzu
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Redazione
6 mesi fa
È la proposta formulata in una mozione elaborata dal consigliere nazioanle della Lega dei Ticinesi Lorenzo Quadri: "A fronte della richiesta di autoveicoli da immatricolare, sarà imprescindibile allargare a combinazione alfanumeriche per poter garantire un ventaglio sufficiente di combinazioni".

“Adeguare le disposizioni sui requisiti delle targhe in modo che venga permesso non solo l’uso di lettere, ma anche la creazione di combinazioni casuali di nomi, parole, acronimi, delegando ai singoli Cantoni il monitoraggio”. È la richiesta contenuta in una mozione inoltrata al Consiglio federale dal consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri. Attualmente, ricorda Quadri, vengono emesse targhe di controllo esclusivamente con numeri (1-999'999), per ragioni storiche e legali. “Appare evidente che nel prossimo futuro non sarà più possibile limitarsi all’utilizzo di cifre, ma sarà imprescindibile allargare a combinazione alfanumeriche per poter garantire un ventaglio sufficiente di combinazioni, a fronte della richiesta di autoveicoli da immatricolare”, si legge nella mozione.

L’opzione “vanity plates”

Secondo il deputato leghista servirà un adeguamento di sistema e ciò apre a un’opportunità, quella di introdurre le cosiddette “vanity plates”. “La passione per i numeri di targa ‘speciali’ è già oggi una realtà molto diffusa in Svizzera e non solo”, afferma Quadri. Numerosi Cantoni “offrono la possibilità ai propri cittadini di acquistare, tramite asta o a prezzi fissi, dei numeri di targa particolari e tutti hanno letto di cifre d’acquisto importanti per le cifre più basse, con record che superano anche i 100'000 franchi”. “Appare evidente che, se ne venisse data la possibilità, lo stesso interesse, se non addirittura superiore, sarebbe dato anche per delle targhe personalizzate”.

I benefici

Quadri cita come esempi Germania e Austria, dove questo approccio è già in vigore da anni, così come in numerose altre nazioni, “a piena soddisfazione tanto dei cittadini, che possono così ulteriormente personalizzare il loro veicolo, tanto delle autorità, le quali beneficiano di maggiori entrate da parte di coloro che sono disposti a spendere somme importanti per una targa personalizzata”.

“Un’opportunità da cogliere”

A fronte della “difficile situazione finanziaria” in vari Cantoni e considerato che una simile apertura non presenta particolari criticità, “si ritiene importante cogliere questa opportunità di incremento degli introiti”. Per ragioni di prudenza, “si potrebbe delegare il controllo delle combinazioni alfanumeriche da vietare ai singoli Cantoni, registrando a livello federale un semplice divieto generale di scegliere delle combinazioni contrarie ai buoni costumi, o che esprimano messaggi discriminatori o offensivi”, conclude Quadri.