La Svizzera deve partecipare al progetto europeo di pace e libertà, sul piano storico, dei valori, della cultura e dell'economia rafforzando le proprie relazioni con l'Ue mediante un articolo costituzionale ad hoc. È quanto chiede l'iniziativa popolare "Per una Svizzera forte (iniziativa Europa)" lanciata ufficialmente oggi nella capitale federale allo scopo anche di sostenere politicamente il Consiglio federale nei negoziati in corso con Bruxelles (Bilaterali III).
Inserire nella Costituzione obiettivi a lungo termine
L'iniziativa, sostenuta da varie associazioni della società civile, da ex parlamentari nonché dai Verdi, chiede una decisione di principio nelle relazioni fra Berna e Bruxelles inserendo chiaramente nella Costituzione obiettivi a lungo termine: garantire le libertà acquisite del mercato interno dell'UE, come la libera circolazione delle persone e delle merci, e rafforzare la cooperazione con l'UE in settori quali la politica climatica, l'istruzione, la ricerca e la cultura. Il percorso per raggiungere questi obiettivi è lasciato al Consiglio federale e al Parlamento.
Dare voce alla maggioranza silenziosa
In un mondo sempre più in crisi, ha affermato Sanija Ameti, co-presidente di Operazione Libero, "con questa proposta diamo voce alla maggioranza silenziosa che vuole una Svizzera forte, una Svizzera che collabora strettamente con l'Europa per agire contro la crisi climatica, la guerra in Ucraina e altre tensioni geopolitiche. L'iniziativa è un progetto per il futuro della maggioranza degli Svizzeri che, nei sondaggi d'opinione e alle urne, si esprimono costantemente a favore di relazioni forti e durature con l'UE e i nostri vicini.
Avvicinarsi anche in altri ambiti
Per il consigliere nazionale ginevrino dei Verdi, Nicolas Walder, dobbiamo iscrivere nella Costituzione federale legami più stretti con l'UE per proteggere la carta fondamentale dagli attacchi dei populisti di destra. Grazie alla nostra iniziativa, la Svizzera e l'UE dovrebbero avvicinarsi anche in nuovi ambiti sui quali il Consiglio federale non sta ancora negoziando, come il Patto verde per l'Europa che consentirà di compiere progressi a livello europeo in materia di protezione del clima. Stando a Nadège Widmer, copresidente dell'Unione Svizzera degli e delle universitari-e (USU), un altro esempio è l'istruzione. A parere di Widmer "abbiamo bisogno di una cooperazione garantita con l'Europa in materia di istruzione, in modo che noi studenti non si sia più presi in ostaggio dalla politica".
La sovranità svizzera sempre più una finzione
A causa della graduale erosione degli accordi bilaterali, "siamo sempre più isolati dal punto di vista politico, economico, scientifico e culturale", le ha fatto eco l'ex consigliera nazionale Kathrin Amacker (Centro), presidente della Piattaforma Svizzera-Europa. Ciò ha conseguenze tangibili, a parere della Amacker, secondo cui la sovranità della Svizzera sta diventando sempre più una finzione dal momento che adottiamo in gran parte il diritto europeo senza aver partecipato alla sua elaborazione. "È nelle istituzioni dell'UE che vengono prese le decisioni chiave che ci riguardano", ha rincarato il segretario generale del Movimento europeo Svizzero, Raphaël Bez. "Essere sovrani significa difendere i nostri interessi quando si prendono decisioni sulle sfide del nostro tempo", ha aggiunto, spiegando che l'iniziativa pone le basi a lungo termine per consentirci di partecipare alle decisioni che ci riguardano.
Il testo
L'iniziativa prevede di completare la Costituzione federale con l'articolo 54a (l'articolo 54 si occupa degli affari esteri in generale) denominato "Integrazione europea". Stando alle intenzioni del promotori dell'iniziativa, la Confederazione deve partecipare attivamente all'integrazione europea, concludendo trattati internazionali con quest'ultima che garantiscano una partecipazione durevole ed evolutiva alle libertà del mercato interno europeo e ad altri ambiti della cooperazione europea, in particolare alla cultura, alla formazione, alla ricerca e alla protezione del clima. Nel quadro dei trattati in vigore la Confederazione e i Cantoni assicurano che i valori fondamentali della democrazia e del federalismo, le basi naturali della vita e l'equilibrio sociale in seno alla collettività e sul mercato del lavoro siano tutelati.
Quale disposizione transitoria al nuovo articolo, al più tardi dopo l'accettazione del nuovo articolo il governo concluderà i trattati necessari con l'Ue. Entro 12 mesi dalla conclusione dei negoziati dovrà sottoporre i trattati al parlamento per approvazione proponendo anche le misure necessarie per attuare il nuovo articolo: tali provvedimenti dovranno assicurare in particolare l'applicazione efficace e durevole in Svizzera del principio europeo della parità di condizioni per lo stesso lavoro nel medesimo luogo.