Sondaggio
La maggioranza degli svizzeri è contraria alla remunerazione per la raccolta firme
Keystone-ats
4 ore fa
In generale, nove intervistati su dieci gradirebbero che i comitati delle iniziative fossero tenuti a pubblicare i nomi delle società incaricate delle raccolte e la somma sborsata.

L'84% dei cittadini elvetici si dice favorevole al divieto delle raccolte firme a pagamento per iniziative o referendum. A dirlo un sondaggio della società Leewas. Un sistema digitale sarebbe invece il benvenuto. La ricerca, basata su rilevazioni effettuate dal 19 al 22 settembre fra 19'552 persone in tutta la Svizzera, è stata condotta in seguito alla recente rivelazione di frodi che sarebbero state commesse durante le raccolte di firme (per iniziative o referendum) affidate ad aziende specializzate.

Un parere quasi unanime

Più in dettaglio, i simpatizzanti di tutti i partiti si dicono per oltre l'80% "favorevoli" o "piuttosto favorevoli" al divieto di raccolta firme dietro remunerazione, si legge nello studio pubblicato oggi. In generale, nove intervistati su dieci gradirebbero che i comitati delle iniziative fossero tenuti a pubblicare i nomi delle società incaricate delle raccolte e la somma sborsata.

"Sì" all'e-collecting

Il cosiddetto e-collecting (la raccolta firme per via digitale), che dovrebbe permettere un procedimento più sicuro, è visto in maniera positiva da circa due terzi degli interrogati. Le recenti polemiche hanno portato sei partiti a depositare mozioni comuni. In particolare viene chiesto che un primo tentativo di raccolta digitale venga messo in piedi a livello federale.

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