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Benché la neutralità rivesta una grande importanza sul piano della politica di sicurezza, un ritorno a una sua applicazione rigida avrebbe conseguenze negative sulla politica estera, economica e di difesa della Svizzera. Per questo motivo, la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) raccomanda (7 voti a 2), in sintonia con il Consiglio federale, di respingere l'iniziativa popolare "Salvaguardia della neutralità svizzera" (Iniziativa sulla neutralità) lanciata da Pro Svizzera e da alcuni membri dell'UDC. L'iniziativa, secondo quanto indica una nota odierna dei servizi parlamentari, propone il ritorno a un'applicazione intransigente della neutralità. Secondo la commissione, invece, l'attuale flessibilità nella politica di neutralità ha dato buoni risultati e deve essere preferita rispetto a una definizione rigida nella Costituzione.
I timori
La CPS-S teme anche che l'adozione dell'iniziativa ostacolerebbe in modo marcato le cooperazioni in essere nel settore della politica di sicurezza, indebolendo di conseguenza la capacità di difesa del Paese. Inoltre, non sarebbe per esempio più possibile adottare sanzioni economiche contro Stati in guerra al di fuori dell'ONU (attualmente è possibile adottare sanzioni anche se adottate dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa o dai principali partner commerciali della Svizzera, come recita la Legge sugli embarghi, n.d.r). Secondo la maggioranza ciò sarebbe altamente problematico poiché attualmente le sanzioni rappresentano un importante strumento per reagire a violazioni del diritto internazionale.
Gli argomenti di chi è a favore
Una minoranza della CPS-S è invece dell'opinione che una politica di neutralità come quella richiesta dall'iniziativa migliorerebbe la situazione della Confederazione a livello di politica di sicurezza. Sancire il concetto di neutralità nella Costituzione federale potrebbe ridurre la capacità d'azione del Governo, ma conferirebbe alla neutralità una legittimità con una base più solida e aumenterebbe l'affidabilità del Paese sul piano della politica estera. Nonostante alcune differenze tra le diverse versioni linguistiche del testo dell'iniziativa, la minoranza crede che le cooperazioni a livello di politica di sicurezza come quelle già esistenti rimarrebbero possibili anche con la sua adozione.
Quasi 130'000 firme valide
L'iniziativa popolare sulla neutralità, depositata l'11 aprile 2024, ha raccolto 129'806 firme valide. Il testo auspica un ritorno alla neutralità integrale (articolo 54a) ed esige che la Confederazione non aderisca ad alcuna alleanza militare o di difesa, salvo che in caso di attacco diretto contro il Paese. Vuole inoltre che Berna rinunci a sanzioni nei confronti di Stati belligeranti, come ha fatto invece con la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina. L'addestramento con partner stranieri rimarrebbe consentito e gli obblighi nei riguardi dell'Onu non sarebbero intaccati. Un altro obiettivo del testo è permettere alla Svizzera di utilizzare la sua neutralità permanente per i buoni uffici così da prevenire e risolvere i conflitti. Dovrebbe quindi essere una mediatrice in grado di mantenere buone relazioni con tutti.