Nei prossimi quattro anni la Posta chiuderà circa 170 filiali gestite in proprio. Ciò significa che entro il 2028 rimarranno 2'000 sedi dotate di personale di cui 600 uffici postali. Lo ha annunciato oggi il Gigante giallo. Stando a un comunicato, negli ultimi quattro anni le tradizionali operazioni allo sportello, come i versamenti, hanno subito un nuovo forte calo. Per la Posta questa tendenza è irreversibile e l'ex regia federale vi si adegua con questa riduzione della rete delle filiali. "Non ci saranno licenziamenti", ha indicato la Posta all'agenzia Keystone-ATS. Tuttavia, sono possibili cambiamenti di mansioni, è stato precisato. Da noi contattato, il segretario di syndicom Marco Forte ci ha spiegato che per quanto riguarda le filiali ticinesi, al momento non si hanno informazioni precise.
Da filiali a centri di servizi
Secondo Cirillo, non è ancora stato deciso quali sedi saranno chiuse. La Posta continuerà ad avere una rete nazionale con 600 filiali gestite dall'azienda e 2'000 sedi in tutta la Svizzera, "sia nelle valli che nelle città". Ma i formati stanno cambiando. La Posta intende trasformare le 600 filiali gestite in proprio in "centri di servizi" in collaborazione con banche, casse malati, compagnie assicurative e autorità pubbliche. Nei prossimi quattro anni la Posta investirà oltre 100 milioni di franchi in personale, modernizzazione delle filiali e nuovi formati, si legge ancora nella nota. Nelle località in cui a causa del drastico calo della domanda non sarà più possibile continuare a gestire in proprio le filiali esistenti, la Posta ricercherà insieme ai Comuni delle soluzioni sostitutive, tra cui "il collaudato e popolare formato della filiale in partenariato o del servizio a domicilio", viene precisato. "Siamo fiduciosi che anche in futuro la popolazione potrà godere di un servizio pubblico di alta qualità da parte della Posta", ha dichiarato Cirillo.
In 12 anni dimezzati uffici postali
Con la riduzione a 600 uffici postali entro il 2028, la Posta avrà più che dimezzato la sua rete di filiali in 12 anni. Nel 2016 il Gigante giallo gestiva ancora 1'323 filiali. Nello lasso di tempo, anche il numero di lettere imbucate nelle filiali è diminuito drasticamente. Se nel 2016 sono state spedite 215 milioni di lettere direttamente alla Posta, alla fine dell'anno scorso il numero si era quasi dimezzato a 117 milioni. La stessa evoluzione è osservabile per i versamenti, che sono diminuiti di quasi il 60%: da 155 milioni a 65 milioni. Nel contempo, però, la Posta ha ampliato altri modelli. Il numero di agenzie è passato da 849 nel 2016 a 1'237 alla fine dello scorso anno. Nello stesso periodo, il numero di cosiddetti "punti clienti commerciali" si è moltiplicato da 29 a 221. Si tratta di ubicazioni della Posta non servite in cui si possono impostare lettere e pacchi in qualsiasi momento.
Syndicom: "Una serie di chiusure senza precedenti"
La decisione presa oggi dalla Posta Svizzera di sfoltire ancora in modo massiccio la sua rete di filiali nei prossimi anni rappresenta per il sindacato syndicom "una svolta radicale rispetto alla sua strategia attuale, la quale mirava a stabilizzare la rete di filiali". Il sindacato critica severamente questo smantellamento del servizio pubblico "e farà tutto ciò che è in suo potere per salvare il maggior numero possibile di uffici postali. Se la riduzione avverrà comunque, dovrà essere garantito non provocherà neanche un solo licenziamento". Praticamente, un ufficio postale su cinque verrebbe chiuso. Una riduzione del numero di uffici postali "non gioverebbe inoltre alla strategia perseguita dalla Posta, che prevedeva l'apertura di filiali con dei partner (apertura della rete)". Anche se non sono previsti licenziamenti, "i piani della Posta porterebbero all’irrimediabile perdita di centinaia di posti di lavoro". Syndicom farà dunque tutto ciò che è in suo potere per preservare il maggior numero possibile di uffici postali. Syndicom fa poi appello ai politici e in particolare alle autorità cantonali e comunali interessate e ai loro abitanti affinché si battano per il mantenimento dei loro uffici postali. "Già oggi il personale degli uffici postali è esposto a una forte pressione. Riducendo ancora il numero di posti di lavoro, la pressione non farebbe che aumentare".
"Posta di domani"
Con la strategia "Posta di domani", negli ultimi quattro anni la Posta ha sviluppato in modo mirato le sue classiche competenze di base: il trasporto di merci, informazioni e persone e l’erogazione di servizi finanziari. Lo comunica la stessa Posta, precisando di aver inoltre assicurato la propria sostenibilità a lungo termine acquisendo nuove competenze, in particolare nei settori della logistica e della comunicazione digitale. Al fine di sviluppare la sua rete di filiali, la Posta ha aperto le proprie sedi anche a società di servizi e autorità con il formato "filiale in partenariato", accrescendo la soddisfazione della clientela e gettando così solide basi per il prossimo periodo strategico. "Negli scorsi anni abbiamo dato il massimo ogni giorno per garantire una qualità elevata e assicurare la nostra rilevanza futura come fornitrice di servizi per la Svizzera. Abbiamo investito negli ambiti in cui si è registrata o è prevista una crescita della domanda, come ad esempio le capacità nella logistica dei pacchi e le soluzioni di comunicazione digitali", riassume il direttore generale Roberto Cirillo. Grazie a queste decisioni "la Posta gode della stabilità finanziaria di cui ha bisogno in quanto motore dell’economia svizzera, datrice di lavoro e azienda modello in fatto di sostenibilità. E continuiamo a essere in grado di autofinanziare i nostri investimenti", aggiunge il CEO. Nei prossimi quattro anni, la Posta intende quindi consolidare la propria rilevanza a lungo termine per la popolazione mettendo ancora più al centro la clientela e offrendo un ecosistema interconnesso di servizi digitali e in loco. "La Posta crescerà in maniera mirata e duratura in linea con le esigenze del mercato, mantenendosi economicamente indipendente. E in tal modo continuerà anche ad essere una datrice di lavoro interessante per il personale", spiega Roberto Cirillo. Con la nuova tappa della strategia "Posta di domani" la Posta si assicura la propria rilevanza per il futuro e ottimizza la propria autonomia finanziaria seguendo sette ambizioni strategiche.