Consiglio federale
"La riclassificazione dei farmaci del 2019 costa 24 milioni, non 100"
© Shutterstock
© Shutterstock
Ats
6 ore fa
L'Esecutivo è comunque intenzionato a ridurre questi sovraccosti e ha adottato misure puntuali. Tra queste spicca la sensibilizzazione dei farmacisti per incoraggiarli a sfruttare la loro facoltà di dispensare medicamenti senza prescrizione, evitando così consultazioni mediche inutili.

Il Consiglio federale ha preso atto di un rapporto, realizzato su mandato del Parlamento, sulle conseguenze finanziarie della riclassificazioni di alcuni farmaci introdotta nel 2019. Contrariamente a quanto temuto, il cambiamento non comporta sovraccosti di 100 milioni, ma di 24. Il Governo ha adottato misure puntuali per ridurli.

La revisione

I cambiamenti risalgono al primo gennaio 2019, con l'entrata in vigore di una revisione della Legge sugli agenti terapeutici (LATer) e delle relative ordinanze di applicazione. La LATer classifica i medicinali in base a categorie che vanno dalla A (dispensazione singola su prescrizione medica non rinnovabile) alla E (dispensazione senza consulenza specialistica). La revisione della norma ha previsto la soppressione della categoria C e il trasferimento dei relativi farmaci alle categorie B, D ed E.

I timori

Il Parlamento si è subito preoccupato per il reinserimento di agenti terapeutici nella categoria B, per cui l'Associazione delle imprese farmaceutiche in Svizzera (vips) temeva sovraccosti di 100 milioni. La Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N), appena un mese mezzo dopo l'entrata in vigore della nuova versione della LATer, ha depositato una mozione (poi adottata dalle Camere nel giugno del 2022) con cui incaricava il Consiglio federale di assicurarsi che la riclassificazione non comportasse costi supplementari per il sistema sanitario, indica la documentazione pubblicata oggi dal Governo, che a suo tempo si era opposto alla mozione.

Il Governo getta acqua sul fuoco

Il sovraccosto è dovuto al fatto che un farmaco di categoria C passato in categoria B prima era disponibile al banco, mentre dal 2019 richiede una prescrizione e quindi un consulto medico. È ad esempio il caso degli sciroppi per la tosse. Il rapporto adottato oggi dall'Esecutivo, che costituisce la concretizzazione dell'atto parlamentare, getta acqua sul fuoco: la riclassificazione ha generato costi supplementari pari a 24,5 milioni di franchi, una cifra nettamente inferiore ai 100 milioni prospettati dalla vips. Il Consiglio federale è comunque intenzionato a ridurre questi sovraccosti e ha adottato misure puntuali. Tra queste spicca la sensibilizzazione dei farmacisti per incoraggiarli a sfruttare la loro facoltà di dispensare medicamenti senza prescrizione, evitando così consultazioni mediche inutili.

I tag di questo articolo